SIENA. Regolarizzazione contrattuale dei rider in provincia di Siena, così come richiesto in molte altre città italiane. E’ questa la richiesta avanzata dal coordinamento provinciale di Siena di Europa Verde, che prende spunto dalle decisioni prese nei giorni scorsi dal Tribunale di Milano: 733 milioni di multa alle piattaforme di food delivery, multinazionali e non, e l’impegno alla regolarizzazione di 60 mila rider in 3 mesi.
“In seguito all’emergenza Covid 19 – racconta David Poggialini, presidente del coordinamento provinciale senese di Europa Verde – anche sul nostro territorio hanno iniziato ad operare le aziende che si occupano di delivery, che lavorano principalmente per note multinazionali del food. Il lavoro di rider, o fattorino come lo definiamo solitamente, era considerato fino a un anno fa come un lavoretto che veniva svolto principalmente dagli studenti per guadagnare qualcosa. Un lavoretto che veniva svolto a chiamata e che rappresentava un servizio aggiunto per poche realtà commerciali del territorio. Oggi, invece, il lavoro di rider è diventato molto più impegnativo, ma a fronte della crescita di questo settore, non è stato riconosciuto un vero e proprio contratto di lavoro per chi lo svolge”.
“Tutelare i rider e riconoscere il loro status lavorativo – continua Poggialini – è importante e fondamentale per far lavorare migliaia di persone in sicurezza e dare loro il giusto merito per il lavoro svolto durante questa pandemia e in futuro”.