L'associazione scrive al presidente del Consiglio regionale
SIENA. Da Confronti riceviamo e pubblichiamo.
“Che il nuovo Ministro dell’Economia e delle Finanze conosca il dossier Monte lo hanno scritto in molti. Crediamo che sia necessario ricordare, a tutti, che anche il nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri conosce, molto bene, la storia e la strategia di espansione della nostra banca: da Governatore della Banca d’Italia ha seguito, attentamente, le ultime acquisizioni di MPS: non Banca 121, non Banca Toscana, non Cariprato, non BAM. Antonveneta, sicuramente sì.
Della sua conoscenza di quel ‘passaggio’ non se n’è discusso nella Commissione Bicamerale sulle banche, presieduta da Pierferdinando Casini, già autore della scissione a destra dalla DC, rinominata PPI, salvo, poi, dopo quella presidenza, essere eletto senatore nel collegio uninominale di Bologna in quota PD nel 2018.
Al nuovo Capo del Governo dovrebbero essere arrivate le indicazioni del suo sostenitore Salvini circa il futuro di MPS. E le stesse indicazioni che ha dato l’unica forza di opposizione a questo Governo, Fratelli d’Italia: mantenere MPS banca pubblica.
La Lega è, per ammissione dello stesso Salvini, partito nazionale. Meno male: se fosse solo partito senese, per il Monte non ci sarebbe speranza! Chiedere al commissario Picchi …
Di fronte a tutto ciò che è successo negli ultimi giorni, sconcerta, davvero, il silenzio della Regione sul futuro dell’unica banca nazionale rimasta sul suolo “granducale”, per dirla con parole care al Governatore Giani. Che continua a perorare, a “molte e diffuse” parole, la giusta causa di un Monte confermato nelle mani dello Stato. Ma che, poi, non arma neanche le colubrine…
Ma a lui vogliamo dare ancora credito, convinti che debba completare un apprendistato sulla materia, dato che chi lo ha finora consigliato non ha dimostrato grandi capacità e, men che mai, competenze.
È al Consiglio regionale che dobbiamo, dolenti, muovere la critica più dura: sono mesi che chiediamo che esso, massimo organo di rappresentanza istituzionale della comunità toscana, si occupi della questione. A mezzo stampa – ma in assenza di documenti ufficiali in proposito – viene detto che del futuro del Monte l’Assemblea legislativa regionale se ne occuperà il giorno 23 febbraio.
Non sappiamo in che termini, sulla base di quali informazioni, con quali obiettivi.
In questi mesi abbiamo più volte scritto ai consiglieri regionali, come cittadini che interrogano i loro rappresentanti nelle istituzioni: nessuno ha avuto il tempo, la voglia, il coraggio (?) di risponderci.
Eppure, la difesa del risparmio è obbligo che la Costituzione pone in capo anche alle Regioni, in quanto enti equiordinati nella costituzione dello Stato.
Ma neanche su questo nessuno dei quaranta più uno consiglieri regionali ha avuto voglia di risponderci, magari solo per confutare questo nostro stesso assunto.
Ma la loro in indifferenza alle nostre sollecitazioni non offende Confronti: quel che noi abbiamo chiesto – e continuiamo a chiedere – è la domanda che si fanno centinaia di migliaia di toscani: cosa vuole fare la Regione Toscana di MPS?
Ci rivolgiamo, dunque, al Presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, di cui conosciamo possibilità e responsabilità, avendo, Confronti, fra i suoi soci, chi in quel suo stesso scranno, consapevole del ruolo che andava ad esercitare, si è, per volontà dell’Assemblea regionale, andato a sedere. In un quinquennio non facile, avendo dovuto affrontare attacchi all’esistenza stessa dell’Assemblea legislativa regionale. Che, grazie al sostegno di tutti i consiglieri regionali di allora, tutti, ha potuto respingere,
A lui, Antonio Mazzeo, chiediamo quel sussulto che ad oggi il Consiglio regionale, sul Monte dei Paschi di Siena, non ha voluto (speriamo) o saputo (temiamo) offrire.
Comunque siamo consapevoli che “Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare …”.