SIENA. “Nelle scorse settimane la scelta della società pubblica Sogin che individuava i siti di stoccaggio delle scorie nucleari ha provocato una comprensibile levata di scudi nei territori interessati. Siamo sempre molto scettici nei confronti dei rifiuti bipartisan. Tra i tanti contrari a questi siti nel proprio territorio ci sono anche i partiti che hanno sostenuto e sostengono ancora la necessità per il nostro Paese di avviare una strategia energetica nucleare”. Inizia così la nota del coordinamento provinciale di Siena di Europa Verde in merito alla gestione delle scorie nucleari in Val d’Orcia.
“Non dimentichiamo – si legge ancora nella nota – che solo pochi anni fà l’ex ministro Scajola (Forza Italia) prometteva a Confindustria l’adozione di un piano energetico con nuove centrali nucleari, con l’obiettivo di superare la dipendenza dal petrolio, promettendo anche incentivi peri i comuni in cui sarebbero state costruite nuove centrali. La questione, secondo noi, merita un’attenta valutazione non tanto ideologica quanto oggettiva. Abbiamo bisogno di mettere in sicurezza queste scorie, ma abbiamo anche la necessità di evitare che altre scorie si aggiungano a questa enorme eredità che lasceremo ai nostri figli e ai nostri nipoti. Per questo l’Italia deve adottare una strategia per la riduzione di rifiuti di natura atomica radioattiva. Inoltre, dobbiamo valutare di mettere in sicurezza questi rifiuti, tenendo presente che tanti territori non possono essere valutati solo sulla base di aspetti geologici o morfologici. E’ fondamentale considerare anche la storia e la vocazione territoriale di ogni comunità, proprio come succede in Val d’Orcia”.
“Proprio per difendere questa storia – continua la nota – pensiamo che i comuni debbano riscoprire una battaglia non certo ideologica, ma appartenente alla memoria storica della nostra gente e del nostro territorio, dichiarandosi ‘Comune Denuclearizzato’. Una scelta precisa di valori condivisi che è nata come contrapposizione ideologica ed ha avuto la capacità di aprire uno spazio trasversale tra fronti contrapposti. Essere comuni denuclearizzati significa rifiutare l’uso del nucleare per scopi militari. Noi proponiamo di allargare questa idea anche all’uso civile dell’energia atomica. Dichiararsi oggi comune denuclearizzato sarebbe un messaggio chiaro e specifico verso tutti coloro che sostengono la necessità di dotarsi di un piano energetico nucleare, con la puntuale levata di scudi quando poi si devono scegliere i siti in cui realizzarli. Se poi, come diceva Scajola, ci sono Comuni disponibili e desiderosi di vedere sul proprio territorio centrali nucleari in cambio di benefici economici, non possiamo farci niente. Un po’ come indirettamente viene detto per il sito in Val d’Orcia quando si snocciolano i numeri sui posti di lavoro derivanti dalla costruzione e dalla gestione del sito di stoccaggio”.
“Attraverso la dichiarazione di ‘comune denunclearizzato’ – conclude la nota – si deve sancire definitivamente che il benessere nel nostro territorio è stato costruito senza alcuna merce di scambio, ma solo attraverso il duro lavoro. Una forza che si chiama dignità”.