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SIENA. Da Siena in Azione riceviamo e pubblichiamo il comunicato a firma del responsabile locale Davide Vivaldi.
“Siena in Azione è molto preoccupata per la situazione nazionale, in particolare alla luce della recente indagine Istat che evidenzia le centinaia di migliaia di posti di lavoro persi e i rischi che si preannunciano all’orizzonte. Il responsabile provinciale, Davide Vivaldi, interviene su questo tema e sulla positiva notizia dell’incarico dato al Prof. Draghi per formare un governo di alto livello.
“Le donne e i giovani pagano il prezzo più alto di un malgoverno che brucia risorse in monopattini e banchi a rotelle mentre non difende in alcun modo il tessuto produttivo del paese. Oggi si parla di 440mila posti di lavoro persi (fonte Istat), ma ancora non abbiamo toccato il fondo verso il quale stiamo precipitando senza alcun paracadute, quel baratro che a fine marzo andrà a delinearsi con la fine del blocco dei licenziamenti. Anche in tale ambito, l’inadeguatezza del governo giallorosso (complice Italia Viva che non ha fatto altro che alzare il prezzo della propria partecipazione a un esecutivo inerte), ha mostrato l’assoluta incapacità di intervenire con una azione strategica coordinata su una visibilità di medio periodo. Ciò che serviva era la pianificazione di una strategia di intervento che potesse esercitare una azione forte ed adeguata, per contrastare un processo di degenerazione sociale che invece rischia di andare fuori controllo, un intervento in grado di far ripartire il mondo del lavoro con proposte nuove, forti e dirompenti, perché solo lo sconvolgimento radicale può contrastare una crisi radicale, solo misure eccezionali possono opporsi ad eventi eccezionali.
Non si può rispondere ad una crisi strutturale con delle semplici e misere elargizioni finalizzate, nella migliore delle ipotesi, a svolgere azioni di tamponamento inidonee ad affrontare un problema sociale e di sistema, specialmente se poi non si è nemmeno in grado di controllare modi e tempi di attuazione di tali iniziative. Risorse e metodi devono avere una diversa declinazione, non devono viaggiare sempre nel solito solco della vigliacca paura, bisogna osare, bisogna azzerare e ripartire, serve rispondere con decisione ascoltando il bisogno e l’esperienza. Per poterlo fare devono essere recuperate le motivazioni necessarie per il rilancio, per quel rilancio del mondo del lavoro che passa per la volontà di aiutare chi potrebbe assumere e non lo fa, chi potrebbe investire ma non lo fa, chi potrebbe crescere e non ci riesce, chi ha le idee ma non riesce ad attuarle, chi ha le risorse per creare ma non ci riesce. Competenza, esperienza ed idee devono riconquistare quei ruoli da cui oggi si sono allontanati, andando a ricoprire quei vuoti che oggi rischiano di cancellare secoli di cultura e conoscenza, perché gli errori prima o poi si pagano e ne abbiamo visti troppi. Mario Draghi erediterà questo stallo economico che impatta profondamente nel tessuto sociale del paese. Buon lavoro Mario, abbiamo bisogno di te, e Azione ti sosterrà nell’impresa”.