SIENA. Dall’associazione Confronti riceviamo e pubblichiamo.
“L’Associazione Confronti ritorna sull’argomento che è sempre più di drammatica attualità concernente la nostra storica Banca.
Con l’approvazione del piano strategico nella seduta del Consiglio di Amministrazione di giovedì 17, come riportato dagli organi di stampa e dal comunicato della Banca, sono previsti esuberi vicino alle 3mila unità e una necessità di aumento di capitale di circa due miliardi e mezzo.
In questo quadro appare alquanto rilevante la possibilità di utilizzare le attività fiscali differite (derivanti prevalentemente dalla cessione dei crediti inesigibili effettuati in precedenza).
Infatti a seguito delle esistenti norme, tali attività fiscali possono trasformarsi in capitale solo nel caso di aggregazioni. Si tratta di circa tre miliardi e mezzo che nel caso di fusione si trasformerebbero in una regalia di Stato da offrire all’eventuale acquirente.
Così Siena e la Toscana, nell’ipotesi di aggregazione con UNICREDIT, oltre al presidente Pier Carlo Padoan – eletto nel nostro territorio come parlamentare – regalerebbero anche una “lauta mancia” di oltre tre miliardi. Da notizie di stampa risulta depositato in Parlamento un emendamento alla legge di Bilancio che permetterebbe di utilizzare le suddette attività fiscali anche nel caso di aumento di capitale.
Questo consentirebbe un importante risparmio che potrebbe essere utilizzato da parte del Tesoro in sede di ricapitalizzazione.
Considerando le novità insistiamo perché il presidente Giani, prontamente e generosamente impegnatosi nella difesa di questo patrimonio di Siena e della Toscana, convochi con urgenza il Consiglio Regionale così come dovrebbero fare le altre Istituzioni al fine di contrastare ogni iniziativa possibile al pernicioso orientamento del Ministro Roberto Gualtieri che in maniera passiva asseconda l’Europa.
P.s. Non vorremmo dover rimpiangere i “tempi belli” di D’Alema e compagni”.