SIENA. Come tutti gli anni, colpisce duro nel “Monteroni International” la “maledizione” della testa di serie n. 1, e l’austriaca Patricia Mayr, tornata da favorita al CT Match Ball, ha perso la carica propulsiva che le aveva permesso l’anno scorso di issarsi al n. 72 mondiale. Netta è la sconfitta per 6-2 6-1 nei quarti con la croata Ivana Ljsiak, 22 anni, n. 260, 1,80, un gran fisico e colpi da giocatrice affermata quale l’abbiamo conosciuta nel 2006 ai tempi in cui raggiunge il 3° turno dei major del tennis, Roland Garros e US Open riuscendo a essere fra le prime 100 giocatrici del circuito. Poi fu al centro di vicende personale che non vuole raccontare.
“Penso di poter arrivare tra le prime dieci tenniste al mondo. Il mio – racconta la giocatrice – è un sogno ad occhi aperti. Sono in forma e molto determinata. Dopo un anno e mezzo di stop voglio mi sento pronta intanto vorrei rientrare nei prossimi mesi tra le prime 100. Ho giocato nei circuiti juniores con quelle che ora sono le migliori al mondo e sono consapevole di quanto anch'io posso dare in campo”.
Come la Oprandi, non è seguita da un coach. “In passato – spiega senza dissipare il mistero delle sue scelte controcorrente – per motivi economici ho avuto problemi con i miei allenatori. Preferisco gestirmi in modo completamente indipendente. Non è facile, ma preferisco così”.
I fatti in questo torneo le stanno dando ragione, come dimostrano le vittorie nel primo turno con l'italiana Evelyn Mayr (oro agli ultimi Giochi del Mediterraneo), la spagnola Marrero e adesso la tenace austriaca Mayr .
Nel 2009 la croata si è imposta a Sarajevo e ha raggiunto le semifinali a Padova, tornei entrambi da 25mila dollari. In semifinale affronta la vincitrice tra la rumena Liana-Gabriela Ungur, altra sorpresa del torneo, e la francese Kinnie Laisne, che ha eliminato negli ottavi la beniamina di casa, Romina Oprandi.
“Penso di poter arrivare tra le prime dieci tenniste al mondo. Il mio – racconta la giocatrice – è un sogno ad occhi aperti. Sono in forma e molto determinata. Dopo un anno e mezzo di stop voglio mi sento pronta intanto vorrei rientrare nei prossimi mesi tra le prime 100. Ho giocato nei circuiti juniores con quelle che ora sono le migliori al mondo e sono consapevole di quanto anch'io posso dare in campo”.
Come la Oprandi, non è seguita da un coach. “In passato – spiega senza dissipare il mistero delle sue scelte controcorrente – per motivi economici ho avuto problemi con i miei allenatori. Preferisco gestirmi in modo completamente indipendente. Non è facile, ma preferisco così”.
I fatti in questo torneo le stanno dando ragione, come dimostrano le vittorie nel primo turno con l'italiana Evelyn Mayr (oro agli ultimi Giochi del Mediterraneo), la spagnola Marrero e adesso la tenace austriaca Mayr .
Nel 2009 la croata si è imposta a Sarajevo e ha raggiunto le semifinali a Padova, tornei entrambi da 25mila dollari. In semifinale affronta la vincitrice tra la rumena Liana-Gabriela Ungur, altra sorpresa del torneo, e la francese Kinnie Laisne, che ha eliminato negli ottavi la beniamina di casa, Romina Oprandi.