di Claudia Cavallo
SIENA. Il ciclone Montepaschi ha colpito ancora. Per la terza volta consecutiva ci ha fatto le spese l’Armani Jeans Milano che ha dovuto cedere di nuovo il passo agli uomini di coach Pianigiani che, con un secco 3-0, hanno conquistato la terza finale, seconda consecutiva, dei play-off scudetto. Tre, un numero che ultimamente Siena ha incontrato sulla sua strada, 3-0 i quarti di finale con la Fortitudo Bologna, 3-0 le semifinali con Milano, terza finale conquistata nella sua storia cestistica. Ma a ben guardare i numeri veri della serie contro Milano sono anche ben altri, partendo da quintetto base mandato in campo per tutte e e tre le gare: McIntyre, Eze, Sato, Thornton e Stonerook, con Lavrinovic titolare solo in gara 2, nelle altre è sempre partito dalla panchina. Decisamente altalenante è stato il play senese, partito con 23 punti in gara 1 (6/10 da due, 3/8 da tre, 2/4 ai liberi, 2 rimbalzi, 5 assist, 22 di valutazione) è sceso drasticamente in gara 2, con soli 4 punti e un 7 di valutazione, per poi ritornare in cima con i 19 punti, (5/7 da 3, 3 rimbalzi e 22 di valutazione) dell’ultima prestazione. All’opposto, invece, Romain Sato che è partito in sordina nella prima partita, 3 punti e 1 di valutazione, per poi risalire piano la china – 7 punti in gara 2 – arrivando ai 21 di ieri, 8/8 da 2, 1/5 da 3, 2/4 liberi, 3 rimbalzi e 21 di valutazione. A difendere l’onore della Montepaschi anche Thornton che nel primo scontro era partito con 14 punti, 4/7 da 2, 1/3 da 3, 3/3 liberi, 6 rimbalzi e 16 di valutazione, gara 2 l’aveva chiusa con 20 punti, 6/11 da 2, 1/2da 3, 5/5 liberi, 2 rimbalzi e 18 di valutazione. L’americano, però, è sceso notevolmente nell’ultima partita con soli 9 punti, di cui 2/4 da due e 1/2da 3. Sotto canetsro Eze ha fatto del suo meglio, cifre stabili le sue, così come quelle del capitano Stonerook. Lavoro essenzialmente silenzioso il suo che però, nell’arco delle tre gare, ha dato i suoi frutti con 19 rimbalzi conquistati e 19 punti totali su tre partite giocate. Notevoli le cifre di Lavrinovic, invece, che uscito dalla panchina ha sempre apportato punti e fisicità alla cuasa senese. Un totale di 58 punti sui 256 segnati in totale da Siena sono suoi, una macchina sotto canestro con un totale di 18 rimbalzi, 4 stoppate, con una media del 23 di valutazione finale. Alla fine di gara tre la felicità dei giocatori e del pubblico del PalaMens Sana è incontenibile, Siena ha avuto la capacità di costruire la sua corsa scudetto sin dalle fondamenta, basi profonde che sul parquet si delineano nella propensione di un gioco di squadra nonostante le singole individualità, il segreto di una squadra unita che ha salutato con entusiasmo il ritorno in campo di Kaukenas dopo cinque mesi di stop e che dall’altra ha avuto anche da lui l’apporto per vincere contro Milano.
La gioia dlle conquista, ovviamente, non è solo dei giocatori ma anche della dirigenza e soprattutto del coach che ha così commentato alla fine della partita: “Ovviamente sono molto contento: è la terza finale della nostra storia. Siamo orgogliosi di aver battuto in questa serie Playoff due squadre come la Fortitudo e Milano. Ora chiunque sarà l’altra finalista, fra Avellino e Roma, arriverà con tanta voglia di fare bene, sarà dunque avversaria ancora più temibile in una serie ancora più lunga. Facendo un bilancio a questo punto posso dire che la finale conquistata ci dà prima di tutto punti per il ranking e poi soprattutto grande soddisfazione alla fine di una stagione così impegnativa: dunque devo fare i complimenti a tutti. Per quanto riguarda me, sono naturalmente molto molto contento, è la mia seconda finale consecutiva. Ma quello che mi dà grande soddisfazione è soprattutto il gioco mostrato, sono gratificato da quello che la squadra esprime. E quello che vorrei ora è che i miei ragazzi confermassero questo primo posto anche alla fine dei Playoff, perché davvero se lo meritano. Adesso ci concederemo un giorno di riposo, poi dopodomani ripartiremo concentrandoci sul da farsi”.