Grasso: "Indagini di laboratorio rivelano l
SIENA. Vitamina C per combattere la leucemia. Lo afferma il risultato di una ricerca svolta da ricercatori dell’Università di Siena. «Indagini di laboratorio rivelano l’efficacia in vitro delle alte dosi di vitamina C nel trattamento di un tipo di leucemia mieloide acuta», spiega il professor Giovanni Grasso del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e Neuroscienze dell’Università di Siena.
A portare avanti la ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Cancer Therapy, volta a valutare l’efficacia della vitamina C nella terapia del cancro, è stato il gruppo di studio del quale fanno parte il dottor Domenico Mastrangelo e la dottoressa Lauretta Massai, sotto la direzione del professor Giovanni Grasso e della professoressa Michela Muscettola. Il gruppo ha dimostrato che, in vitro, alte dosi di vitamina C manifestano un’intensa attività antitumorale contro cellule di linea derivate dalla leucemia promielocitica acuta, un tipo di leucemia mieloide acuta caratterizzato da elevata malignità.
«Sebbene questa leucemia sia, oggi, efficacemente trattata con l’Arsenico Triossido, sostanza non priva di tossicità, la ricerca dimostra che la vitamina C ad alte dosi è significativamente più efficace dell’Arsenico Triossido nel distruggere le cellule tumorali in vitro», continua il professor Grasso.
«Questa indagine preliminare di laboratorio, svolta dai ricercatori dell’Università di Siena in collaborazione con clinici e ricercatori del reparto di Ematologia dell’ospedale di Pescara», conclude Grasso, «pone le basi per gli ulteriori e necessari approfondimenti, al fine di poter verificare la reale efficacia della vitamina C ad alte dosi sui pazienti affetti da questa leucemia».
Vitamina C anche per curare il retinoblatoma. Lo stesso gruppo composto dal dottor Domenico Mastrangelo, dalla dottoressa Lauretta Massai e dal professor Giovanni Grasso ha scoperto l’efficacia della Vitamina C sulle cellule di retinoblastoma, tumore degli occhi. «Abbiamo la dimostrazione inequivocabile che l’acido ascorbico – aveva evidenziato il professor Grasso – è in grado di distruggere, a dosi elevate, le cellule di retinoblastoma». Per il dottor Mastrangelo, «questa scoperta, se convalidata da studi clinici, può rappresentare una vera e propria rivoluzione nell’ambito della terapia del retinoblastoma e forse anche di altri tumori».