di Giacomo Zanibelli
SIENA. Durante la conferenza stampa che ha preceduto il “Memorial Bellaveglia”, che vedeva scendere in campo la Mens Sana Basket ed il CSKA Mosca, Ferdinando Minucci, presidente della Mens Sana Basket, Ettore Messina coach del Cska e Simone Pianigiani coach della Mens Sana, si sono confrontati in un dibattito su come il basket stia cambiando, affrontando anche temi importanti.
Il Presidente Minucci ha evidenziato come si stia progressivamente spostando il miraggio della NBA verso l’Europa, poiché con le licenze di Euro League diverse squadre hanno investito molto.
Minucci ha voluto precisare come il sistema basket in Italia stia attraversando un periodo turbolento: sono le istituzioni sportive che non riescono a tenere il passo con i tempi, ha detto il Presidente della Montepaschi Mens Sana. Questa non è una critica alla Federazione ma semplicemente una constatazione; le squadre professioniste si trovano ad investire ed a promuovere il settore giovanile al fine di creare dei vivai di altissimo livello. In relazione alla modifica dei regolamenti per il numero degli stranieri Minucci ha chiarito come non servano norme per tutelare i giocatori italiani, si deve partire con un lavoro dal basso per forgiare giocatori di altissimo livello.
Ettore Messina, felicissimo di essere ritornato a Siena, ha ricordato di essere stato uno dei primi, lo scorso anno, a pronosticare l’ingresso della Montepaschi Mens Sana Basket alle Final Four, obiettivo che spera possa essere raggiunto anche quest’anno per ritrovarsi di nuovo a Berlino.
Anche Messina ha evidenziato come il mercato europeo sia stato particolarmente ricco soprattutto in vista dell’Euro League. La Montepaschi Mens Sana nel panorama italiano resta comunque la squadra da battere.
Sul numero degli stranieri Messina ha voluto portare il proprio contributo con un esempio: “Amoroso si batte bene in Nazionale ed riuscito a trovare uno spazio giocando dei minuti di medio livello. E’ impossibile pensare che un ragazzo di 18 anni esca dagli juniores e sia pronto a competere ad alto livello. O riusciamo a trovare una situazione dove i ragazzi competano in un campionato formativo, oppure ne perderemo per strada un sacco”.
Simone Pianigiani, ha ringraziato pubblicamente Ettore Messina per il sostegno morale nel suo primo anno da coach e sulla questione dei giocatori, Pianigiani si allinea con il collega: “il vuoto che c’è nel momento in cui un ragazzo finisce l’attività giovanile in Italia. L’America da l’idea di come un giocatore non ha finito la sua formazione a 18 anni semplicemente perché diventa maggiorenne. In Italia chi ha 18 o 19 anni, magari perché fa presenze in nazionali giovanile, automaticamente acquisisce ha lo stato di giocatore, glielo danno soprattutto gli agenti che si muovono in questo tipo di situazione. Fare da noi un campionato Under 21 diventa difficile. Anche l’idea della Seconda Lega Spagnola (solo due extracomunitari) ha poi incontrato difficoltà per la ricerca del risultato finale che ha riempito le squadre di passaportati. Le cose vanno viste veramente tutte insieme ma di sicuro il problema da individuare è il percorso da far seguire ai ragazzi per proseguire la formazione dopo il settore giovanile”.