Sanità "privata": in Regione l'esempio dell'Asl7 è preso in senso negativo
FIRENZE. «209 giorni per risonanza del cranio e ticket pagati solo dal 38% dei senesi? Mentre la sanità toscana affonda, a Siena il privato, dopo Groupon, pubblicizza carte convenzionate che danno diritto a sconti fino al 45% per prestazioni sanitarie. Ecco i primi effetti dello smantellamento della sanità pubblica inaugurato da Marroni» È la denuncia del consigliere regionale del gruppo Più Toscana e membro della IV commissione “Sanità”, Gian Luca Lazzeri, che punta l’attenzione sulla nascita nel mercato privato di una “Carta Sanità” che a fronte del versamento di un quota annuale (circa 25 euro) offre la possibilità di usufruire di prestazioni sanitarie a prezzo ridotto, con sconti che vanno dal 5% al 45% in 93 strutture sanitarie private convenzionate in Toscana.
«Dopo l’effetto Groupon, – spiega – che in risposta al caro ticket del sistema sanitario regionale ha inaugurato la sanità low cost, oggi ci troviamo di fronte a una sistematizzazione dell’offerta privata che potrebbe rubare sempre più pazienti a una sanità pubblica a rischio concorrenza di sistema.
Solo a Siena, dove l’iniziativa è sbarcata di recente i centri convenzionati sono già 2 e offrono prezzi dimezzati e azzeramento delle liste d’attesa in un territorio, quello dell’Asl 7, dove la percentuale di visite cardiologiche prenotate entro 15 giorni è solo del 25%, del 32% per una visita neurologica mentre la percentuale di risonanze magnetiche con contrasto prenotate entro 30 giorni è del 43%.
Percentuali che tradotte in giorni d’attesa significano 209 giorni d’attesa per una risonanza, 234 giorni per una colonscopia, 145 per un’ecografia all’addome.
Se a questo si aggiunge che a pagare i ticket a gennaio era stato solo il 38% dei senesi si comprende come chi ha un reddito superiore ai 36.000 euro cerchi rifugio in un privato che sta mettendo solide radici in Toscana. Un meccanismo che va a detrimento anche del regime di intramoenia. Rivolgendosi al servizio intramurario è possibile ottenere l’appuntamento in 15 o 20 giorni, magari nello stesso locale e con lo stesso medico che avremmo dovuto attendere 3 mesi in regime ordinario. Uno spiraglio in cui le carte low cost della sanità privata trovano ampie possibilità di successo.
Se ci sono degli imprenditori che fanno prezzi di gran lunga inferiori a quelli pubblici, garantendo i tempi d’attesa – conclude – significa che i costi del nostro sistema sanitario sono spropositati rispetto ai quelli del privato, sterilizzati dalle spese di una ingombrante macchina burocratica.
È singolare che dopo anni di battaglie in difesa della sanità pubblica a scapito della privata oggi non volendolo le stiamo costruendo un’autostrada dove buttarsi a capofitto».