Dal 14 al 16 ottobre si parla del progetto "Forward" dell’Università di Siena
SIENA. Quali interventi formativi e di ricerca possono essere utili per la gestione di contesti sociali e lavorativi ad alta densità multietnica? Se ne parlerà nel convegno internazionale che si svolgerà a Siena, presso la Certosa di Pontignano, dal 14 al 16 ottobre. L’evento è promosso nell’ambito del Progetto “Forward”, coordinato dall’Ateneo senese e svolto in collaborazione con le università marocchine Al-Quaraouiyine di Fès e Al Akhawayn di Ifrane e l’Università per Stranieri di Siena, per il quale il Mur un anno fa ha assegnato all’Università di Siena oltre un milione di euro.
“Il nostro Parlamento, l’Unione europea e l’Assemblea parlamentare della Nato hanno posto l’accento sulla necessità di disporre di competenze per migliorare l’integrazione e operare in luoghi a elevato rischio di radicalizzazione – commenta Loretta Fabbri, docente del Dipartimento di Scienze della formazione di Arezzo e coordinatrice scientifica del progetto Forward – . Abbiamo cercato di facilitare e supportare l’esperienza del pluralismo nei diversi contesti sociali e di lavoro attraverso la collaborazione con una rete internazionale di ricercatori e professionisti, formato studenti e professionisti già coinvolti in organizzazioni ad alta densità multietnica attraverso master e corsi di formazione, implementato nuove pratiche di prevenzione e inclusione e progettato metodologie di formazione e strumenti utili a gestire il pluralismo culturale”.
Complessivamente sono stati oltre settemila i destinatari delle attività del progetto, tra studenti e laureati dell’Ateneo e delle università partner, cittadini e professionisti, quali manager di enti pubblici e privati, organizzazioni nazionali ed internazionali, professionisti delle risorse umane, educatori, insegnanti, personale addetto alla pubblica sicurezza, medici, infermieri e operatori dei servizi socio-sanitari e professionisti e studiosi del sistema penitenziario.
Al convegno, che sarà aperto mercoledì alle ore 14,30 dal rettore dell’Ateneo Francesco Frati e potrà essere seguito in streaming, parteciperanno studiosi, professionisti e rappresentanti delle istituzioni.
Nella sessione dedicata alla gestione delle diversità etniche e culturali nei tempi di vita e di lavoro in carcere interverrà il Capo del Dipartimento Penitenziaria del Ministero della Giustizia, Bernardo Petralia. Parteciperanno al dibattito il Direttore generale del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria (PRAP)Toscana-Umbria, Gianfranco De Gesu, la Direttrice dell’Ufficio III Detenuti e Trattamento dello stesso PRAP, Angela Venezia, e Djlalli Lounnas dell’Università marocchina Al Akhawayn, esperto di prevenzione della radicalizzazione.
Interverranno inoltre il direttore generale dell’Internazionalizzazione della Ricerca del Mur, Federico Cinquepalmi, e la giornalista e regista Francesca Mannocchi.
Il programma e le indicazioni per partecipare in presenza, nel rispetto delle misure anti covid, o online sono pubblicate nel sito www.forwardproject.unisi.it.
I numeri del primo anno di attività del Progetto “Forward” Formazione, ricerca e sviluppo di strategie “Community Based” per facilitare e supportare le pratiche di convivenza nei contesti multietnici
- 9 insegnamenti nel Corso di laurea in Scienze dell’educazione e della formazione
- 1 master Executive di I livello
- 3 corsi di formazione
- 3 winter school in collaborazione con l’University of Georgia Research Foundation, l’United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute (Unicri) e il Centre for the Prevention of Radicalization Leading to Violence
- 18 workshop tematici
che hanno coinvolto 7089 destinatari, tra cui 799 studenti dell’Università di Siena e delle Università partner del progetto, 4800 professionisti, 1490 cittadini che hanno preso parte alle attività di disseminazione dei risultati del progetto.
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