Marignani: "Di fatto a Siena comandano quelli di prima"
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di Augusto Mattioli
SIENA. Insoddisfatti per la gestione del comune di Siena dell’era De Mossi: Sena Civitas, con il suo unico consigliere Pietro Staderini, se ne va dalla maggioranza, che peraltro rimane ancora solida.
Una decisione che maturava da tempo, come aveva anticipato Ilcittadinoonline da qualche giorno. Questo pomeriggio il gruppo ha tenuto una conferenza stampa nella quale sono stati confermati i motivi di insoddisfazione per scarsa attenzione del vertice comunale per le proposte della lista civica, il che ha creato rapporti sempre più tesi con il resto della maggioranza. Gli esponenti della lista hanno quindi sottolineato la loro volontà di riprendersi il proprio spazio, mettendo in chiaro che non si tratta di andare in braccio alla sinistra. Ma affermando le proprie idee sui temi del governo della città.
Claudio Marignani, uno dei leader di Sena Civitas ha lanciato un’accusa precisa all’attuale maggioranza. “Di fatto – ha sottolineato – a Siena comandano quelli di prima. Ci sono persone che non hanno un ruolo nell’amministrazione ma comandano più dei segretari dei partiti, ci sono persone che facevano parte da decenni di quel nucleo importante che ha distrutto la città e che oggi si vedono e si rivedono”.
In sostanza secondo Marignani, che peraltro non ha fatto nomi, si è perduta l’occasione di cambiare, magari guardando, per l’amministrazione, a persone che si sarebbero potute trovare nelle due università. Marignani ha anche ricordato il ruolo avuto da Sena Civitas e dalle altre liste civiche nella elezione di De Mossi: “Se non ci fossimo stati noi, in molti De Mossi non lo avrebbero votato. Per questo volevamo che ci fosse riconosciuta una rappresentanza politica”.
Che non si è concretizzata perché c’è stata la rottura con l’assessore Appolloni, che la lista aveva indicato come riferimento. “L’attuale maggioranza proclamava il cambiamento – ha puntualizzato Pietro Staderini – sarò indipendente e cercherò di ascoltare i cittadini e i loro problemi. Ma sia chiaro: non mi riconosco neanche nella sinistra”.