Il neonato pesava soltanto un chilogrammo
SIENA. Effettuato al policlinico Santa Maria alle Scotte un eccezionale intervento salvavita su un neonato prematuro di circa un chilo nato con l’esofago chiuso.
L’importante risultato è stato messo a segno dall’équipe di Chirurgia Pediatrica, diretta da Mario Messina, insieme alla Terapia Intensiva Neonatale, diretta da Franco Bagnoli e
all’Anestesia, diretta da Pasquale D’Onofrio. “L’eccezionalità dell’intervento – spiega il professor Messina – sta nell’aver operato un bimbo così piccolo con un problema davvero molto complesso e incompatibile con la vita perché la parte superiore dell’esofago, a fondo cieco, era troppo distante da quella inferiore, che presentava anche una fistola con la trachea. Con una particolare tecnica abbiamo ricostruito l’esofago con manovre di microchirurgia, viste le dimensioni del corpicino”.
Si tratta di un intervento unico nel suo genere, frutto di un grande lavoro di squadra tra neonatologi, chirurghi, anestesisti e infermieri. “La malformazione – prosegue Messina – è stata individuata subito dopo la nascita da parto gemellare. I neonatologi della TIN hanno immediatamente messo in sicurezza il piccolo, rendendo possibile l’operazione a 5
giorni dal parto. Dopo l’intervento chirurgico, il neonato è stato mantenuto sedato, con un particolare mix farmacologico, per 12 giorni, in modo che rimanesse immobile e con
tutti i muscoli totalmente rilassati perché anche il minimo movimento avrebbe potuto essere fatale, vista la complessità dell?intervento effettuato”.
Il piccolo è ricoverato in Terapia Intensiva Neonatale e ora pesa 1,4 kg e continua a crescere. “La più grande soddisfazione per tutti noi – conclude Messina – è che a distanza di ’20 giorni dall’intervento, ha appena iniziato a mangiare i primi cc di latte e tutto il sistema della deglutizione e l’apparato digerente funzionano”.
In sala operatoria, insieme al professor Messina, hanno lavorato i chirurghi Giovanni Di Maggio, Francesco Ferrara e Francesco Molinaro, gli anestesisti Laura Giuntini, Enrica Tommasini, Cecilia Mugnaioli e Claudia Salvini, gli infermieri Camilla Palazzi e Cinzia Gallina e l’operatore tecnico Gabriella Benato.
L’importante risultato è stato messo a segno dall’équipe di Chirurgia Pediatrica, diretta da Mario Messina, insieme alla Terapia Intensiva Neonatale, diretta da Franco Bagnoli e
all’Anestesia, diretta da Pasquale D’Onofrio. “L’eccezionalità dell’intervento – spiega il professor Messina – sta nell’aver operato un bimbo così piccolo con un problema davvero molto complesso e incompatibile con la vita perché la parte superiore dell’esofago, a fondo cieco, era troppo distante da quella inferiore, che presentava anche una fistola con la trachea. Con una particolare tecnica abbiamo ricostruito l’esofago con manovre di microchirurgia, viste le dimensioni del corpicino”.
Si tratta di un intervento unico nel suo genere, frutto di un grande lavoro di squadra tra neonatologi, chirurghi, anestesisti e infermieri. “La malformazione – prosegue Messina – è stata individuata subito dopo la nascita da parto gemellare. I neonatologi della TIN hanno immediatamente messo in sicurezza il piccolo, rendendo possibile l’operazione a 5
giorni dal parto. Dopo l’intervento chirurgico, il neonato è stato mantenuto sedato, con un particolare mix farmacologico, per 12 giorni, in modo che rimanesse immobile e con
tutti i muscoli totalmente rilassati perché anche il minimo movimento avrebbe potuto essere fatale, vista la complessità dell?intervento effettuato”.
Il piccolo è ricoverato in Terapia Intensiva Neonatale e ora pesa 1,4 kg e continua a crescere. “La più grande soddisfazione per tutti noi – conclude Messina – è che a distanza di ’20 giorni dall’intervento, ha appena iniziato a mangiare i primi cc di latte e tutto il sistema della deglutizione e l’apparato digerente funzionano”.
In sala operatoria, insieme al professor Messina, hanno lavorato i chirurghi Giovanni Di Maggio, Francesco Ferrara e Francesco Molinaro, gli anestesisti Laura Giuntini, Enrica Tommasini, Cecilia Mugnaioli e Claudia Salvini, gli infermieri Camilla Palazzi e Cinzia Gallina e l’operatore tecnico Gabriella Benato.