Il 21 dicembre scadono le osservazioni per il progetto minerario CO2 a Certaldo.
Le amministrazioni comunali di Certaldo, Barberino Val d’Elsa e San Gimignano hanno già condiviso con la popolazione la complessità del rogetto e compreso la pericolosità per la salute pubblica e per l’ambiente, quindi, come organi istituzionali locali sapranno al meglio rappresentare i cittadini e prefiggersi i risultati promessi, respingendo il progetto di trivellare un’area, per il momento, di 45 ettari nel cuore della Toscana, in Val d’Elsa e nella patria del Boccaccio, per estrarre CO2 a 700 metri di profondità, il gas maggiormente responsabile dell’effetto serra. Un controsenso apparentemente inspiegabile, quando tutto il resto del mondo sta studiando come rimettere la CO2 nel sottosuolo per ridurre l’effetto serra e il surriscaldamento del pianeta.
Non si possono escludere a priori per tali attività, gli impatti negativi per i seguenti fattori ambientali: aria, acqua, suolo e sottosuolo, vegetazione e flora, fauna, ecosistemi, paesaggio e patrimonio culturale, assetto demografico, assetto igienico-sanitario, assetto territoriale, assetto socio-economico, rumore, rifiuti, possibili rischi di esplosioni ed eruzioni. Le perforazioni minerarie profonde comportano inevitabilmente importanti interazioni con le caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche, idrografiche e paesaggistiche del luogo di intervento. Sia che si tratti di sistemi di coltivazione vera e propria, sia che si tratti di perforazioni per la ricerca mineraria, come nel caso di specie. L’area soggetta al Permesso Minerario è, infatti, sottoposta a molteplici vincoli di diversa natura, è interessata da infrastrutture lineari e il progetto in questione è altresì incompatibile con la disciplina prevista dagli strumenti pianificatori vigenti per l’area in questione ove, peraltro, vivono molte famiglie ed è destinata, da sempre, ad attività agricole biologiche e specializzate e agrituristiche. L’attività mineraria in oggetto non è di interesse pubblico, in quanto viene esercitata da un soggetto privato e non risultano benefici per il territorio e per la collettività in termini economici e di forza lavoro. La vocazione agricola e turistica del territorio deve essere preservata, quale priorità assoluta, esistente e conosciuta in tutto il mondo.
Molteplici sono le alternative a questo progetto, ma fra le più plausibili ricordiamo il recupero di anidride carbonica, CO2, direttamente dalle zone geotermiche; per esempio a Larderello, ove vengono disperse nell’aria oltre 2 milioni di tonnellate all’anno, il recupero anche di una minima percentuale sarebbe più che sufficiente per coprire il progetto di Certaldo che prevede circa 100 mila tonnellate di estrazione, oltre a ridurre l’inquinamento atmosferico causato dall’attività geotermica esistente. Riteniamo quindi che vi siano elementi più che sufficienti per esprimere perplessità e preoccupazione per un’ipotesi di estrazione mineraria di CO2 a Certaldo e per dire NO alle trivellazioni del sottosuolo per tali fini.
Comitato per la Tutela e la Difesa della Val d’Elsa
Le osservazioni vanno inviate a: REGIONE TOSCANA
Settore Valutazione di Impatto Ambientale
Opere pubbliche di interesse strategico
Piazza dell’Unità Italiana, 1 – 50123 Firenze
P.E.C. e-mail: regionetoscana@postacert.toscana.it
p.c. Enrico Rossi – Presidente Regione Toscana
e-mail: enrico.rossi@regione.toscana.it
È possibile scaricare un modello fac-simile sul sito del Comitato: www.comitatovaldelsa.com