Necessario "garantire un reddito minimo a chi è a casa e deve poter sopravvivere".
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SIENA. Da Nicola Sisi di Toscana Civica riceviamo e pubbliciamo.
“Nel 2020 il Pil della Toscana avrà una flessione dell’11%, per effetto della crisi innescata dal Coronavirus, con un rimbalzo positivo del 4,9% nel 2021.
Il Pil toscano avrà un andamento peggiore della media nazionale (-9% previsto nel 2020, +5,8% nel 2021), secondo l’Irpet, a causa del peso di esportazioni e turismo sull’economia regionale, entrambi particolarmente colpiti.
Il calo dell’export verso l’estero dovrebbe essere del 18,7%, in linea col dato italiano ma con un impatto maggiore a livello regionale.
In termini di posti di lavoro, a fine maggio in Toscana si contavano 53.000 posti in meno rispetto a un anno prima, ma il rischio paventato è che a fine anno i posti perduti possano arrivare a 100.000.
Il settore più colpito è quello del turismo con -29mila addetti !!
Più contenuto il dato del commercio al dettaglio (-7%) e ancor più di quello all’ingrosso (-3%). Cali anche nei comparti manifatturieri, soprattutto quelli soggetti a lockdown come la moda; maggiore la tenuta dei settori essenziali: cartario, chimica e farmaceutica, alimentare.
L’aumento delle disuguaglianze e della povertà sarà un altro effetto della crisi.
Già prima dell’emergenza infatti, il reddito disponibile delle famiglie toscane si era contratto (-10% a fine 2019 rispetto al 2007), provocando un aumento della povertà assoluta che però non ha riguardato tutte le famiglie in ugual misura, ma andando a colpire soprattutto quelle giovani, numerose e straniere.
Tutte le indicazioni vanno nella direzione di un’ulteriore accentuazione delle disuguaglianze, non solo nella distribuzione dei redditi, ma anche sul fronte dell’istruzione, sulla conciliazione dei tempi di vita e lavoro (peso maggiore sulle donne) e sulla stessa esposizione al virus.
lo Stato dovrà fare la sua parte permettendo alle Regioni di spendere. “Ci sono i soldi che potrebbero arrivare dal Mes (2,3 mld a interessi zero per la Toscana), dal recovery fund (a fondo perduto), quelli legati ai prestiti: una massa ingente di denaro e che andrà a sommarsi a quelli del bilancio Ue legati al nuovo settennato.
È indispensabile che lo Stato smetta di distribuire denaro a pioggia, con un assistenzialismo generico (soprattutto verso un’immigrazione incontrollata da paesi dove non sono in atto né guerre né regimi dittatoriali) ed indirizzarli verso chi fa investimenti e crea occupazione. Oltre a garantire un reddito minimo a chi è a casa e deve poter sopravvivere.
Lavoro, sviluppo e occupazione sono i punti fondamentali ed io mi batterò, se eletto, per questo. La Toscana dovrà uscire dalla crisi più forte e competitiva di prima”.