Sull’onda dell’euforia dei mercati europei, Wall Street inizia ad imbarcarsi ad inizio seduta e si avvita su sé stessa mettendo a segno una delle peggiori sedute dallo scorso marzo con una chiusura poco lontana dai minimi intraday.
In particolare il Nasdaq (-5%) non realizzava una seduta così pesante da giugno con Apple e Tesla che cedono entrambe otto punti percentuali scendendo al di sotto della quotazione antecedente allo “stock-split” e con la società che produce macchine elettriche che sfiora l’ingresso in bear market (-18%) in sole tre sedute.
Pesanti anche lo S&P500 (-3,5%), il Russell 2000 (-2,8%) ed il Dow Jones (-2,8%), mentre si impenna la volatilità con il VIX che guadagna il venticinque percento a quota 33,60 dopo un massimo fino a 36 punti (+35%).
I cinque titoli FANGS cancellano in poche ore una capitalizzazione superiore al mezzo trilione di dollari; Apple, da sola, ne ha “bruciati” ben $180 miliardi, record storico assoluto.
“Safe to quality” verso il mercato obbligazionario con il rendimento del Tbond che scende di tre punti base allo 0,64%.
Giornata negativa per le materie prime, ad eccezione del palladio (+3%). Oro ed argento cedono rispettivamente uno e due punti percentuali mentre scendono anche rame (-1,3%) e petrolio (-0,5%) a 41,3 dollari al barile, dopo un minimo giornaliero a $40,25.
Sul mercato valutario il dollaro si mantiene invariato nei confronti della moneta unica a 1,185 mentre la lira turca sprofonda ad un nuovo minimo assoluto contro il biglietto verde a 7,44.
Fonte MarketInsight