Chiusura negativa per gli eurolistini, appesantiti dall’accelerazione al ribasso di Wall Street. A Piazza Affari il Ftse Mib archivia le contrattazioni in calo dell’1,5% a 19.551 punti, sottotono come il Ftse 100 di Londra (-1,5%), il Dax di Francoforte (-1,4%), il Cac 40 di Parigi (-0,4%), poco mosso l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%).
Oltreoceano arretrano Dow Jones (-2%), S&P500 (-2,8%) e Nasdaq (-4,2%). Il listino tecnologico mette a segno il peggior calo da giugno, frenato dalle vendite sui colossi Apple, Amazon, Facebook e Amazon che avevano trainato gli indici americani verso nuovi record.
In precedenza, l’azionario aveva beneficiato soprattutto dei segnali di miglioramento dell’economia e dell’atteggiamento accomodante delle banche centrali, oltre che delle speranze di trovare velocemente una cura contro il Covid-19. Negli Usa, i Centers for Disease Control and Prevention hanno reso noto che un vaccino potrebbe essere pronto per l’inizio di novembre, appena prima delle elezioni presidenziali.
Sul fronte macro, l’attività del settore dei servizi in Cina è cresciuta per il quarto mese consecutivo ad agosto, mentre nell’eurozona il terziario ha evidenziato una crescita più debole rispetto al mese precedente e le vendite al dettaglio di luglio sono risultate inferiori alle attese (-1,3% m/m).
Negli Usa le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 881 mila unità, inferiori alle stime e alla settimana precedente, mentre gli indicatori sui servizi continuano a segnalare un’espansione. Il tutto aspettando il Job Report in programma domani, dopo l’incremento nettamente inferiore alle stime del dato Adp sugli occupati nel settore privato.
Sul Forex, prosegue il recupero del dollaro nei confronti delle altre valute dopo la debolezza innescata dalla Fed. L’euro/dollaro scivola a 1,183, con indiscrezioni che vedrebbero la Bce preoccupata per l’apprezzamento della moneta unica in vista del meeting della prossima settimana, mentre il cambio tra biglietto verde e yen si riduce a 106,1.
Tra le materie prime prosegue il calo delle quotazioni del greggio con il Brent (-2,7%) a 43,2 dollari e il Wti (-2,5%) a 40,4 dollari al barile. In lieve calo anche l’oro a 1.925 dollari l’oncia, complice il rafforzamento della valuta statunitense.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia nuovamente a 146 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,97%.
Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano Exor (+1,8%), Piurelli (+1,2%) e Fca (+1,1%), mentre arretra Stm (-6,9%) in scia alla debolezza del settore. Realizzi su Atlantia (-6,1%) dopo che il Cda ha deliberato la costituzione di “Autostrade Concessioni e Costruzioni S.p.A.”, funzionale alla scissione di Aspi.
Fonte MarketInsight