di Enrico Campana
SIENA. “Siena vincerà forse per altri 10 anni lo scudetto”, ha sentenziato recentemente il foglio più letto del Paese, ma ormai il Dream Team dei 3 scudetti consecutivi si potrà ammirare solo in fotografia e nei filmati.
Nei giorni di Palio di basket si chiacchiera nelle dimore storiche, aspettando la corsa con cocktail e tartine fatti arrivare da Nannini per gli ospiti illustri, molti sono come sempre gli invitati dalla Mens Sana che anche nella “tessitura” è meglio di “Re Giorgio”, alias lo stilista del basket.
Passata la corsa, il basket credo però tornerà subito in primo piano per il probabile tourbillon di trasferimenti – di cui vi dà conto in anteprima Il Cittadino on line – che sta per realizzarsi in queste ore e che cambierà il look della formazione di Pianigiani. Il quale, intanto, da parte sua ha risposto “no, grazie” alle offerte del Cska Mosca, che ha ripiegato sul russo Pashutin, il coach di San Pietroburgo, battendo sul filo Matteo Boniciolli (ex Virtus) che adesso potrebbe andare – a sua volta – a Rostock.
L’asse Siena-Milano? E’ già crollato, ridacchiano le comari del basket. Ma è probabile anche sia tutta una messinscena, del resto i rispettivi manager vanno d’amore e d’accordo. Il patto di non belligeranza sarebbe andato in frantumi nel momento in cui Siena ha deciso di fermare David Hawkins. Si tratta del “falco nero”, solo omonimo di uno dei più grandi giocatori di ogni tempo (parlo del Connie, l’eroe Usa di una storica Olimpiade che poi giocò anche a Venezia). E cioè colui che ha conteso i due ultimi scudetti senesi con la maglia di Roma e di Milano. Un personaggio, un giocatore tosto, tecnico, camaleontico, adatto al gioco mordi-e-fuggi di coach Pianigiani. “A Milano sono incazzatissimi, non si aspettavano questo colpo basso”, questo è il testo di una e-mail “bene informata” che pubblico volentieri agli amici senesi.
La storia è fatta anche di queste cose, e il mercato d’alto bordo del basket di questi tempi sembra il gioco del “rubamazzetto”. Chi è senza peccato scagli la prima pietra, mica per difendere Siena. Ci ha provato per primo Ettore Messina, il cui imperativo “rafforzarsi ma intanto indebolire l’avversario” è apparso chiaro con la scelta di Rimantas Kaukenas, il quale però, tanto per parare il colpo (ecco spiegata la messinscena..) adesso potrebbe scegliere Milano. L’Armani verrebbe così parzialmente tacitata per il “ratto” del Falco, e anche il “progetto Eurolega” del Real Madrid messiniano partirebbe con minore slancio. Una buona mossa…
Però i greci, in questo rubamazzetto milionario, non sono spettatori ma a loro volta vogliono essere principali protagonisti. Credo perciò che stavolta sarà difficile bloccare McIntyre, il quale – passati i 30 – vorrebbe avere maggiori certezze di vincere l’Eurolega e aumentare il conto in banca (magari lasciando il suo capitale alla Mps…), e quindi dovrebbe indossare la maglia del Panathinaikos campione d’Europa o dell’Olympiakos, che possono permettersi di risarcire Siena con un buy-out senza precedenti (2-3 milioni di euro) per gli altri due anni di contratto in essere. Oltre a garantire un contratto annuale di 2,5 milioni di euro al giocatore, cifra tutto sommato “risparmiosa”, rispetto al salario annuale di 6 milioni percepiti dalla star lituana Jasikevicius. Il Panathinaikos non pago della “Triple Crown” (Eurolega, coppa di Grecia e scudetto vinto sul campo dell’Olympiakos, soddisfazione doppia visto che per i greci i titoli nazionali valgono più della coppa…), intanto ha messo sotto contratto Milenko Tepic dal Partizan (fornitore ufficiale della real casa greca) e il giovane Nick Kalathis un grecoamericano (2 metri, guardia, tremendo tiratore, numero 45 al draft di NBA quest'anno). E per far posto al grande Terrell ha proposto a “Jasi”, ormai giocatore tattico che forse ha già dato il meglio di sé in carriera, un taglio netto al contratto: prendere o lasciare. Se il lituano opta per il divorzio, il Panathinaikos chiude con McIntyre, giocatore che i greci considerano una guardia e non un play, ideale per il loro gioco.
Radiofante del basket conferma. “Lo sanno tutti che McIntyre vuole andarsene e che molti lo cercano offrendogli una barca di soldi”, questa la voce italiana che trova conferma dall’altra sponda dell’Adriatico: “McIntyre si offre a tutti e fra tutti è l'Olympiakos che ha un sacco di soldi che non riesce a spendere, e aspetta solo il sì del giocatore di Siena per completare la squadra. Ma c’è anche il Panathinaikos che non ha confermato fin ora Jasikevicius.Vuole ridurre il contratto del lituano alla metà. Se Jasikevicius va via, arriva McIntyre, che piace moltissimo a Obradovic”, questa invece la voce (autorevole) greca che riconferma le intenzioni del giocatore di lasciare Siena dopo aver chiuso un ciclo.
Venendo all’Olympiakos, queste le mie informazioni: “Prende di sicuro un play, Prigioni o Zissis ma come guardia McIntyre, e ancora tre o quattro giocatori di prima fila”.
Ma per il gioco del “rubamazzetto”, Siena non può subire passivamente e si dà il caso che a meno di un’ora dalla città del palio alle porte di Perugia tenga studio il superagente del basket europeo, che controlla i giocatori più prestigiosi: i vari Siskaukas, Jasikevicius, Kaukenas e anche il MVP del campionato italiano Giuseppe Poeta. Se dunque McIntyre opta per l’Olympiakos, Siena gli soffia il play Nicos Zissis creando una crepa importante (il play appunto…) dentro la formazione del Pireo, e il Panathikos verrebbe bloccato sull’operazione Terrell e non sarebbe più imbattibile. Queste trame di tipo paliesco, tessute in gran segreto nei giorni scorsi, potrebbero portare a Siena Nicos Zissis, il play del Cska (1,5 milioni di contratto all’anno), che fu scelta personale di Messina quando allenava la Benetton. Dicono in Grecia che c’è già l’accordo.
Nato a Salonicco (giocava nell’YMCA, l'organizazione internazionale cristiana), si trasferì all’AEK Atene e in una partita di eurolega contro Benetton firmò la vittoria della sua squadra con un tiro da tre impossibile proprio all'ultimo secondo della partita e venne acquistato dalla squadra sconfitta. Vanta grande esperienza di alto livello nonostante la sua età (è nato 16-8-1983). Gioca nella nazionale da sei anni. Come carattere è un ragazzo straordinario (vedi il passato a YMCA), gioca sempre per i suoi compagni (a Mosca ha giocato fra i 16 e 20 minuti con oltre il 40% da 3, assist, aiuti, recuperi), molto intelligente e “un tipo culturale”. Qualche anno fa ha perso il suo fratello in un incidente stradale.
E quindi, via McIntyre e Kaukenas, Siena potrebbe ripensare la formazione e, come sembra, con Zissis e Hawkins mandare in prestito per un anno il neo-ingaggiato David Moss (1,6 milioni) e Morris Finley. E a questo punto, oltre a confermare Henry Domercant che ha passaporto comunitario, e trattenere Romain Sato (e indebolire un altro pretendente dell’Eurolega, il Barcellona), ci potrebbe essere il colpo di scena per blindare la regia. E zittire i tifosi per la perdita di McIntyre. Si tratta di Giuseppe Poeta che Teramo deve cedere. L’operazione economicamente per Siena è sostenibile: 700 mila euro all’anno per 3 anni, più l’indennizzo di 600 mila euro al club abruzzese. Poeta, in fondo, è quello che ha messo in discussione il trono di McIntyre come assistman, e potrebbe essere la bandiera per una Siena più italianizzata, in un’ottica di operazione-simpatia che credo sia anche in “stile minucciano”, abile come pochi a captare certi messaggi popolari. Con una sola fava si prenderebbe anche un secondo piccione, quello di togliere dal mercato italiano un possibile concorrente, in primis Roma che è su questo affare.
In Grecia si dà per scontato che Zissis sia già di Siena, anche se la notizia più importante è un’altra: l’Eurolega ha concesso la "wild card" all’Aris Salonicco che – a 20 anni dalle gesta di Nicos Galis – resta una squadra blasonata. Mi sembra ingiusto che la wild card non venga concessa alla Virtus Bologna, l’ultima squadra vincente del basket italiano in Europa, che quest’anno ha vinto la coppa della FIBA dopo ben 8 anni di digiuno delle nostre formazioni. Si è forse rotto l’asse di ferro fra Siena e Virtus, come sembra, per il contratto Rai.
Intanto, sul fronte italiano Recalcati non sa nulla su Stonerook e non vuole sapere nulla, lui (e la squadra) l’aspetta al raduno dia Bormio il 5 luglio, mentre l’inquirente del basket ascolterà le società e i giocatori che hanno deciso di boicottare le giovanili. Un capitolo, quello della giustizia sportiva, che è una burletta. Ma come una volta mi ha spiegato Guariniello, non è possibile chiedere ai giudici di risolvere tutti i problemi di una società che non ha imparato ad autogestirsi. Quindi non aspettiamoci che la giustizia piumata dello sport risolva gli altrui problemi.
SIENA. “Siena vincerà forse per altri 10 anni lo scudetto”, ha sentenziato recentemente il foglio più letto del Paese, ma ormai il Dream Team dei 3 scudetti consecutivi si potrà ammirare solo in fotografia e nei filmati.
Nei giorni di Palio di basket si chiacchiera nelle dimore storiche, aspettando la corsa con cocktail e tartine fatti arrivare da Nannini per gli ospiti illustri, molti sono come sempre gli invitati dalla Mens Sana che anche nella “tessitura” è meglio di “Re Giorgio”, alias lo stilista del basket.
Passata la corsa, il basket credo però tornerà subito in primo piano per il probabile tourbillon di trasferimenti – di cui vi dà conto in anteprima Il Cittadino on line – che sta per realizzarsi in queste ore e che cambierà il look della formazione di Pianigiani. Il quale, intanto, da parte sua ha risposto “no, grazie” alle offerte del Cska Mosca, che ha ripiegato sul russo Pashutin, il coach di San Pietroburgo, battendo sul filo Matteo Boniciolli (ex Virtus) che adesso potrebbe andare – a sua volta – a Rostock.
L’asse Siena-Milano? E’ già crollato, ridacchiano le comari del basket. Ma è probabile anche sia tutta una messinscena, del resto i rispettivi manager vanno d’amore e d’accordo. Il patto di non belligeranza sarebbe andato in frantumi nel momento in cui Siena ha deciso di fermare David Hawkins. Si tratta del “falco nero”, solo omonimo di uno dei più grandi giocatori di ogni tempo (parlo del Connie, l’eroe Usa di una storica Olimpiade che poi giocò anche a Venezia). E cioè colui che ha conteso i due ultimi scudetti senesi con la maglia di Roma e di Milano. Un personaggio, un giocatore tosto, tecnico, camaleontico, adatto al gioco mordi-e-fuggi di coach Pianigiani. “A Milano sono incazzatissimi, non si aspettavano questo colpo basso”, questo è il testo di una e-mail “bene informata” che pubblico volentieri agli amici senesi.
La storia è fatta anche di queste cose, e il mercato d’alto bordo del basket di questi tempi sembra il gioco del “rubamazzetto”. Chi è senza peccato scagli la prima pietra, mica per difendere Siena. Ci ha provato per primo Ettore Messina, il cui imperativo “rafforzarsi ma intanto indebolire l’avversario” è apparso chiaro con la scelta di Rimantas Kaukenas, il quale però, tanto per parare il colpo (ecco spiegata la messinscena..) adesso potrebbe scegliere Milano. L’Armani verrebbe così parzialmente tacitata per il “ratto” del Falco, e anche il “progetto Eurolega” del Real Madrid messiniano partirebbe con minore slancio. Una buona mossa…
Però i greci, in questo rubamazzetto milionario, non sono spettatori ma a loro volta vogliono essere principali protagonisti. Credo perciò che stavolta sarà difficile bloccare McIntyre, il quale – passati i 30 – vorrebbe avere maggiori certezze di vincere l’Eurolega e aumentare il conto in banca (magari lasciando il suo capitale alla Mps…), e quindi dovrebbe indossare la maglia del Panathinaikos campione d’Europa o dell’Olympiakos, che possono permettersi di risarcire Siena con un buy-out senza precedenti (2-3 milioni di euro) per gli altri due anni di contratto in essere. Oltre a garantire un contratto annuale di 2,5 milioni di euro al giocatore, cifra tutto sommato “risparmiosa”, rispetto al salario annuale di 6 milioni percepiti dalla star lituana Jasikevicius. Il Panathinaikos non pago della “Triple Crown” (Eurolega, coppa di Grecia e scudetto vinto sul campo dell’Olympiakos, soddisfazione doppia visto che per i greci i titoli nazionali valgono più della coppa…), intanto ha messo sotto contratto Milenko Tepic dal Partizan (fornitore ufficiale della real casa greca) e il giovane Nick Kalathis un grecoamericano (2 metri, guardia, tremendo tiratore, numero 45 al draft di NBA quest'anno). E per far posto al grande Terrell ha proposto a “Jasi”, ormai giocatore tattico che forse ha già dato il meglio di sé in carriera, un taglio netto al contratto: prendere o lasciare. Se il lituano opta per il divorzio, il Panathinaikos chiude con McIntyre, giocatore che i greci considerano una guardia e non un play, ideale per il loro gioco.
Radiofante del basket conferma. “Lo sanno tutti che McIntyre vuole andarsene e che molti lo cercano offrendogli una barca di soldi”, questa la voce italiana che trova conferma dall’altra sponda dell’Adriatico: “McIntyre si offre a tutti e fra tutti è l'Olympiakos che ha un sacco di soldi che non riesce a spendere, e aspetta solo il sì del giocatore di Siena per completare la squadra. Ma c’è anche il Panathinaikos che non ha confermato fin ora Jasikevicius.Vuole ridurre il contratto del lituano alla metà. Se Jasikevicius va via, arriva McIntyre, che piace moltissimo a Obradovic”, questa invece la voce (autorevole) greca che riconferma le intenzioni del giocatore di lasciare Siena dopo aver chiuso un ciclo.
Venendo all’Olympiakos, queste le mie informazioni: “Prende di sicuro un play, Prigioni o Zissis ma come guardia McIntyre, e ancora tre o quattro giocatori di prima fila”.
Ma per il gioco del “rubamazzetto”, Siena non può subire passivamente e si dà il caso che a meno di un’ora dalla città del palio alle porte di Perugia tenga studio il superagente del basket europeo, che controlla i giocatori più prestigiosi: i vari Siskaukas, Jasikevicius, Kaukenas e anche il MVP del campionato italiano Giuseppe Poeta. Se dunque McIntyre opta per l’Olympiakos, Siena gli soffia il play Nicos Zissis creando una crepa importante (il play appunto…) dentro la formazione del Pireo, e il Panathikos verrebbe bloccato sull’operazione Terrell e non sarebbe più imbattibile. Queste trame di tipo paliesco, tessute in gran segreto nei giorni scorsi, potrebbero portare a Siena Nicos Zissis, il play del Cska (1,5 milioni di contratto all’anno), che fu scelta personale di Messina quando allenava la Benetton. Dicono in Grecia che c’è già l’accordo.
Nato a Salonicco (giocava nell’YMCA, l'organizazione internazionale cristiana), si trasferì all’AEK Atene e in una partita di eurolega contro Benetton firmò la vittoria della sua squadra con un tiro da tre impossibile proprio all'ultimo secondo della partita e venne acquistato dalla squadra sconfitta. Vanta grande esperienza di alto livello nonostante la sua età (è nato 16-8-1983). Gioca nella nazionale da sei anni. Come carattere è un ragazzo straordinario (vedi il passato a YMCA), gioca sempre per i suoi compagni (a Mosca ha giocato fra i 16 e 20 minuti con oltre il 40% da 3, assist, aiuti, recuperi), molto intelligente e “un tipo culturale”. Qualche anno fa ha perso il suo fratello in un incidente stradale.
E quindi, via McIntyre e Kaukenas, Siena potrebbe ripensare la formazione e, come sembra, con Zissis e Hawkins mandare in prestito per un anno il neo-ingaggiato David Moss (1,6 milioni) e Morris Finley. E a questo punto, oltre a confermare Henry Domercant che ha passaporto comunitario, e trattenere Romain Sato (e indebolire un altro pretendente dell’Eurolega, il Barcellona), ci potrebbe essere il colpo di scena per blindare la regia. E zittire i tifosi per la perdita di McIntyre. Si tratta di Giuseppe Poeta che Teramo deve cedere. L’operazione economicamente per Siena è sostenibile: 700 mila euro all’anno per 3 anni, più l’indennizzo di 600 mila euro al club abruzzese. Poeta, in fondo, è quello che ha messo in discussione il trono di McIntyre come assistman, e potrebbe essere la bandiera per una Siena più italianizzata, in un’ottica di operazione-simpatia che credo sia anche in “stile minucciano”, abile come pochi a captare certi messaggi popolari. Con una sola fava si prenderebbe anche un secondo piccione, quello di togliere dal mercato italiano un possibile concorrente, in primis Roma che è su questo affare.
In Grecia si dà per scontato che Zissis sia già di Siena, anche se la notizia più importante è un’altra: l’Eurolega ha concesso la "wild card" all’Aris Salonicco che – a 20 anni dalle gesta di Nicos Galis – resta una squadra blasonata. Mi sembra ingiusto che la wild card non venga concessa alla Virtus Bologna, l’ultima squadra vincente del basket italiano in Europa, che quest’anno ha vinto la coppa della FIBA dopo ben 8 anni di digiuno delle nostre formazioni. Si è forse rotto l’asse di ferro fra Siena e Virtus, come sembra, per il contratto Rai.
Intanto, sul fronte italiano Recalcati non sa nulla su Stonerook e non vuole sapere nulla, lui (e la squadra) l’aspetta al raduno dia Bormio il 5 luglio, mentre l’inquirente del basket ascolterà le società e i giocatori che hanno deciso di boicottare le giovanili. Un capitolo, quello della giustizia sportiva, che è una burletta. Ma come una volta mi ha spiegato Guariniello, non è possibile chiedere ai giudici di risolvere tutti i problemi di una società che non ha imparato ad autogestirsi. Quindi non aspettiamoci che la giustizia piumata dello sport risolva gli altrui problemi.
