
Chiusura positiva per i listini europei, al termine di una seduta piuttosto cauta. A Piazza Affari il Ftse Mib archivia gli scambi in rialzo dello 0,5% a 20.137 punti. Ben intonati anche il Dax di Francoforte (+1%) e il Cac 40 di Parigi (+0,8%), più arretrati il Ftse 100 di Londra (+0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%).
Oltreoceano avanzano Nasdaq (+1,2%) e S&P500 (+0,5%) mentre il Dow Jones flette a -0,1%, alla vigilia del forum di Jackson Hole, quest’anno in versione online, nel quale interverrà il presidente della Fed Jerome Powell.
Da lui gli operatori attendono la conferma di una politica monetaria accomodante da parte dell’istituto di Washington e particolari sulla nuova strategia di gestione dell’inflazione.
Intanto i mercati continuano a monitorare i segnali contrastanti sul fronte Usa-Cina, sulla pandemia e quelli provenienti dall’agenda macroeconomica. Il tutto in attesa dell’intervento di domani di Jerome Powell, presidente della Fed, da cui potrebbero emergere indicazioni sulla.
In mattinata è stato diffuso il dato sulla fiducia dei consumatori francesi, stabile a 94 punti, gli ordini di beni durevoli statunitensi sono saliti dell’11,2% a luglio rispetto al +4,8% previsto.
Tra le materie prime, l’oro scende a 1.919 dollari l’oncia, mentre le quotazioni del greggio si mantengono in prossimità dei massimi da 5 mesi con il Brent (flat) a 46,3 dollari e il Wti (+0,2%) a 43,45 dollari al barile, dopo il calo delle scorte statunitensi emerso dai dati dell’Eia e aspettando l’arrivo sulle coste americane dell’uragano Laura, che potrebbe determinare un calo della produzione.
Sul Forex, l’euro/dollaro resta poco mosso a 1,183 mentre il cambio fra biglietto verde e yen scivola a 106,1.
Nel comparto obbligazionario, lo spread Btp-Bund torna in area 143 punti base, con il rendimento del decennale italiano stabile a quota 1,02%.
Tornano infine a Piazza Affari, sul Ftse Mib spicca Telecom Italia (+5,1%) dopo l’ok del governo all’ingresso di KKR nella rete secondaria. Ben intonata anche Mediobanca (+3,2%), in seguito al via libera della Bce alla Delfin di Del Vecchio per raddoppiare la sua partecipazione al 20%. Sottotono le utilities, in particolare Italgas (-2,1%) ed Hera (-2%).
Fonte MarketInsight