Lo studio messo a Punto da Cusi e Correale delle Scotte
SIENA. Ha preso il via una sperimentazione su un vaccino antitumorale che potrebbe rappresentare una nuova arma per combattere il cancro al colon ed altre neoplasie maligne. Si tratta del vaccino TS/PP, realizzato su un brevetto tutto senese, che punta a bloccare la crescita delle cellule tumorali. Lo studio, finanziato in parte dalla Fondazione Monte dei Paschi e dall’associazione culturale Federico II, è stato messo a punto dalla microbiologa Maria Grazia Cusi e dall’oncologo Pierpaolo Correale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese.
“I nostri studi – spiegano Cusi e Correale – hanno dimostrato che la vaccinazione con TS/PP addestra l’organismo del paziente a produrre linfociti killer in grado di distruggere cellule tumorali che producono grosse quantità di un enzima, noto come timilidato sintasi, che è indispensabile per la crescita neoplastica. Inoltre, abbiamo osservato che l’effetto del vaccino è ancora più efficace quando le cellule tumorali sono state preventivamente esposte ad un trattamento chemioterapico a base di fluorouracile, un farmaco antitumorale molto utilizzato in oncologia”.
Lo studio, di fase I, è già in corso, durerà 6 mesi e coinvolgerà 36 pazienti. “Suddivideremo i pazienti in tre gruppi – aggiunge Correale – Al primo gruppo verrà somministrato solo il vaccino, al secondo il vaccino insieme ad un immunostimolante e al terzo il vaccino associato ad un immunostimolante e al chemioterapico. Tutti i pazienti presentano uno stadio avanzato di tumore già trattato con terapie standardizzate”. Il vaccino, ordinato negli USA dove viene sintetizzato grezzo, viene poi preparato dalla Farmacia Ospedaliera senese.
“E’ la prima volta in Italia – conclude Cusi – che si passa dal laboratorio alla sperimentazione sul paziente, all’interno dello stesso gruppo di lavoro che ha caratterizzato il farmaco e messo a punto il brevetto”. La novità è che l’attività antitumorale di questo vaccino è potenziata dall’associazione con la chemioterapia, offrendo quindi una chance in più oltre alle cure convenzionali.