SIENA. Dalla Mens Sana Basket riceviamo e pubblichiamo.
"In riferimento all’articolo uscito questa mattina sul Corriere dello Sport, la Mens Sana Basket intende smentire categoricamente la presunta dichiarazione riportata dal giornalista – “Vi diamo Pianigiani, ma la nazionale la gestiamo noi” – attribuita a Minucci ma non riportata in precedenza da nessun quotidiano né tantomeno rilanciata da organi di stampa. La Mens Sana ribadisce ancora una volta di non aver mai dettato “condizioni” ma solo di aver sottolineato come il suo allenatore sia un patrimonio per la società, oltre che sotto contratto con essa, e che quindi, nel caso in cui dovesse essere indicato come possibile candidato per la panchina della Nazionale, si renderebbe necessario un inevitabile confronto con il club di appartenenza, prima di ogni decisione. Allo stesso tempo la Mens Sana Basket intende smentire con forza di aver proposto in sede di Assemblea di Lega il provvedimento riguardante il divieto per i giovani di rispondere alle convocazioni delle Nazionali Under. Nel corso di tale Assemblea, semmai, furono i club di serie A a votare all’unanimità tale proposta. Inoltre ai tesserati di Siena fu liberamente concesso di scegliere se rispondere o meno alle convocazioni tant’è che tutti i convocati risposero alla chiamata delle rispettive Nazionali. La stessa cosa vale per Shaun Stonerook sulla cui scelta la Mens Sana Basket non ha influito non essendo nella posizione di poter decidere chi convocare o se accettare tale convocazione. Negli ultimi anni l’impegno sui giovani da parte della Mens Sana Basket è stato totale con investimenti importanti e risultati straordinari come dimostrano i 9 titoli conquistati nel nuovo millennio. La priorità del Club, però, resta quella di vincere e i giocatori che sono usciti dal settore giovanile biancoverde, almeno per il momento, non hanno dimostrato di poter garantire uno standard di rendimento necessario per poter competere ai massimi livelli in Europa, problema evidentemente emerso anche con altri atleti italiani attraverso i risultati della Nazionale. Nazionale in cui Datome, prodotto del settore giovanile biancoverde, è comunque un punto fermo. Il fatto che non siano emersi giocatori di livello può essere riconducibile anche all’operato della società. Ed è per questo che la Mens Sana Basket ha deciso di allargare la base di reclutamento ed il progetto BasketBall Generation è indirizzato anche in questo senso. Il Presidente del Coni dice che è necessario fare qualcosa per aumentare il numero di italiani di talento. E con questo obiettivo concordiamo in pieno. Solo che ogni governo dovrebbe indicare gli obiettivi e tracciare una strada condivisa e non solo imporre le regole come succede nel caso del nostro basket. La Mens Sana Basket è disposta a prendere “bacchettate” da parte del Presidente del Coni per lo scarso utilizzo di giocatori italiani, un limite che la società sta cercando di ovviare con investimenti importanti sui giovani. Ma se si vuole essere competitivi anche a livello europeo è necessario riuscire ad individuare giocatori con il miglior rapporto qualità-prezzo, rapportato sempre al budget. In questo momento i giocatori italiani non rispondono a questi requisiti e ai club non può essere chiesto di rinunciare ad essere competitivi, come ai tifosi non può essere imposto un campionato qualitativamente inferiore, seppur giocato da italiani".
Clicca qui per leggere l'articolo del quotidiano sportivo
Il commento di Enrico Campana
"Questa vicenda è sbalorditiva nel senso del termine più sconcertante, e per due ragioni:
1) perchè due dirigenti che si conoscono benissimo, hanno avuto relazioni strette per la promozione del basket (vedi il co-finanziamento della Fondazione MPS alla candidatura italiana per i Mondiali) si parlano attraverso note di stampa e non si chiariscono direttamente le loro posizioni,
2) se l'infelice frase non è mai uscita dalla bocca del dirigente senese, perchè non è stata smentita tempestivamente. Ci auguriamo che non scorrano altri fiumi d'inchiostro, il basket ha più che mai bisogno di ascoltare la parola dei giocatori sul parquet, e aspettiamo anche la precisazione del giornalista e magari la sua trascrizione.
Speriamo, intanto, che il basket italiano non faccia il teatrino della politica, nel quale si può dire di tutto ed il giorno dopo negare di averlo fatto…"
"In riferimento all’articolo uscito questa mattina sul Corriere dello Sport, la Mens Sana Basket intende smentire categoricamente la presunta dichiarazione riportata dal giornalista – “Vi diamo Pianigiani, ma la nazionale la gestiamo noi” – attribuita a Minucci ma non riportata in precedenza da nessun quotidiano né tantomeno rilanciata da organi di stampa. La Mens Sana ribadisce ancora una volta di non aver mai dettato “condizioni” ma solo di aver sottolineato come il suo allenatore sia un patrimonio per la società, oltre che sotto contratto con essa, e che quindi, nel caso in cui dovesse essere indicato come possibile candidato per la panchina della Nazionale, si renderebbe necessario un inevitabile confronto con il club di appartenenza, prima di ogni decisione. Allo stesso tempo la Mens Sana Basket intende smentire con forza di aver proposto in sede di Assemblea di Lega il provvedimento riguardante il divieto per i giovani di rispondere alle convocazioni delle Nazionali Under. Nel corso di tale Assemblea, semmai, furono i club di serie A a votare all’unanimità tale proposta. Inoltre ai tesserati di Siena fu liberamente concesso di scegliere se rispondere o meno alle convocazioni tant’è che tutti i convocati risposero alla chiamata delle rispettive Nazionali. La stessa cosa vale per Shaun Stonerook sulla cui scelta la Mens Sana Basket non ha influito non essendo nella posizione di poter decidere chi convocare o se accettare tale convocazione. Negli ultimi anni l’impegno sui giovani da parte della Mens Sana Basket è stato totale con investimenti importanti e risultati straordinari come dimostrano i 9 titoli conquistati nel nuovo millennio. La priorità del Club, però, resta quella di vincere e i giocatori che sono usciti dal settore giovanile biancoverde, almeno per il momento, non hanno dimostrato di poter garantire uno standard di rendimento necessario per poter competere ai massimi livelli in Europa, problema evidentemente emerso anche con altri atleti italiani attraverso i risultati della Nazionale. Nazionale in cui Datome, prodotto del settore giovanile biancoverde, è comunque un punto fermo. Il fatto che non siano emersi giocatori di livello può essere riconducibile anche all’operato della società. Ed è per questo che la Mens Sana Basket ha deciso di allargare la base di reclutamento ed il progetto BasketBall Generation è indirizzato anche in questo senso. Il Presidente del Coni dice che è necessario fare qualcosa per aumentare il numero di italiani di talento. E con questo obiettivo concordiamo in pieno. Solo che ogni governo dovrebbe indicare gli obiettivi e tracciare una strada condivisa e non solo imporre le regole come succede nel caso del nostro basket. La Mens Sana Basket è disposta a prendere “bacchettate” da parte del Presidente del Coni per lo scarso utilizzo di giocatori italiani, un limite che la società sta cercando di ovviare con investimenti importanti sui giovani. Ma se si vuole essere competitivi anche a livello europeo è necessario riuscire ad individuare giocatori con il miglior rapporto qualità-prezzo, rapportato sempre al budget. In questo momento i giocatori italiani non rispondono a questi requisiti e ai club non può essere chiesto di rinunciare ad essere competitivi, come ai tifosi non può essere imposto un campionato qualitativamente inferiore, seppur giocato da italiani".
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Il commento di Enrico Campana
"Questa vicenda è sbalorditiva nel senso del termine più sconcertante, e per due ragioni:
1) perchè due dirigenti che si conoscono benissimo, hanno avuto relazioni strette per la promozione del basket (vedi il co-finanziamento della Fondazione MPS alla candidatura italiana per i Mondiali) si parlano attraverso note di stampa e non si chiariscono direttamente le loro posizioni,
2) se l'infelice frase non è mai uscita dalla bocca del dirigente senese, perchè non è stata smentita tempestivamente. Ci auguriamo che non scorrano altri fiumi d'inchiostro, il basket ha più che mai bisogno di ascoltare la parola dei giocatori sul parquet, e aspettiamo anche la precisazione del giornalista e magari la sua trascrizione.
Speriamo, intanto, che il basket italiano non faccia il teatrino della politica, nel quale si può dire di tutto ed il giorno dopo negare di averlo fatto…"