Intervista al rettore Francesco Frati

a cura di Augusto Mattioli
SIENA. “I tempi in cui gli studenti universitari venivano percepiti con fastidio sono tramontati da un pezzo. La città ha capito che l’ateneo ed i suoi studenti rappresentano un importantissimo volano di crescita sociale, culturale ed economica, e che gli studenti riescono sempre meglio ad integrarsi nel tessuto cittadino”. Lo sottolinea nella intervista che segue Francesco Frati, rettore dell’Università di Siena, secondo il quale “le preiscrizioni e le prime settimane di avvio delle procedure di immatricolazione fanno registrare risultati incoraggianti, attestandosi su numeri molto simili a quelli dello scorso anno. Ma è ancora presto per cantar vittoria, rispetto al diffuso timore che la pandemia e la crisi economica possano determinare un calo nelle immatricolazioni o l’abbandono degli studi”.
Rettore Frati, pronti per la ripresa in aula delle lezioni all’Universita?
Sì, siamo pronti. Nonostante il grande livello di incertezza che stiamo ancora vivendo, già da fine aprile gli organi di governo avevano indicato che la volontà dell’Ateneo sarebbe stata quella di riportare il maggior numero di nostri studenti in aula, nel rispetto dei protocolli di sicurezza. E ci stiamo preparando per questo, valutando accuratamente la capienza delle nostre aule, e potendo contare sulla disponibilità di un gran numero di enti e associazioni cittadine per il reperimento di ulteriori spazi. Gli studenti potranno tornare a frequentare le nostre aule in totale sicurezza, avendo a disposizione dispositivi di protezione individuale e spazi adeguatamente sanificati per proseguire – o iniziare, nel caso delle nuove matricole – la propria esperienza universitaria. Che noi pensiamo debba essere caratterizzata dalla presenza, dalla condivisione, dal contatto, perché solo questi fattori la possono rendere indimenticabile. Così come indimenticabile è e sarà il ricordo della nostra città.
Come vi state organizzando per chi (soprattutto gli stranieri) ancora non può venire a Siena?
Abbiamo quasi 1500 studenti internazionali, che rappresentano una parte importante della nostra comunità. Il Ministero ha dato precise indicazioni, relative alla necessità di raggiungere tutti gli studenti internazionali ,che nel frattempo hanno manifestato il proprio desiderio di studiare in Italia e la didattica a distanza sarà lo strumento attraverso il quale potremo raggiungere anche quegli universitari che, a causa di eventuali difficoltà di mobilità internazionale o della mancata erogazione di visti-studenti da parte delle ambasciate, non potranno arrivare (o tornare) a Siena nel primo semestre del prossimo anno accademico. La procedura di manifestazione di interesse che si è svolta tra febbraio e aprile ha fatto registrare numeri simili, se non superiori, a quelli dello scorso anno di studenti internazionali che hanno fatto richiesta di studiare a USiena. A loro dobbiamo tutto il nostro impegno per consentirgli di realizzare i propri desideri.
Ci sono novita nella vostra offerta formativa?
Come ogni anno accademico, la nostra offerta formativa viene aggiornata con il pensiero rivolto all’evoluzione delle discipline e a quella della società e del mercato del lavoro, ma anche a eventuali nuove esigenze dei nostri studenti. Sulla base di tali presupposti, l’anno accademico 2020/21 vedrà il varo di due nuovi corsi di laurea magistrale: “Sustainable Industrial Pharmaceutical Biotechnology” e “Sostenibilità sociale e management del welfare”. Ma novità importanti riguardano anche altri corsi, i cui piani di studi vengono continuamente aggiornati.
Questione spazi: a che punto siete?
I nostri presidi didattici hanno completato la prima fase di ricognizione della capienza, prevedendo, alla luce delle indicazioni provenienti dal Comitato Tecnico Scientifico che supporta il Governo, che tra ogni studente seduto vi sia almeno 1 metro di distanza dal vicino e che la capienza massima delle aule con sedute fisse non superi il 50%. Abbiamo riscontrato il bisogno di reperire ulteriori spazi didattici, per i quali diversi enti ed associazioni della città, l’Amministrazione Comunale e le contrade in primis, ci stanno manifestando il loro interesse. Siamo convinti che riusciremo a rispettare il nostro obiettivo di riportare in aula tutti i nostri studenti. E il prossimo anno accademico sarà caratterizzato da una didattica più distribuita, rendendo l’Ateneo e i suoi studenti ancor più parte integrante del nostro tessuto sociale cittadino.
Come si svolgeranno le lezioni?
Le lezioni si svolgeranno in presenza, perché riteniamo che questo sia la ragione per la quale i nostri studenti scelgono il nostro Ateneo e la nostra città. Tuttavia, per assicurare la continuità didattica a quegli studenti che potrebbero trovarsi in condizioni di difficoltà per raggiungere Siena, le lezioni verranno anche trasmesse in live streaming e/o registrate per essere rese disponibili sulle nostre piattaforme digitali, ad accesso riservato agli studenti iscritti a ciascun corso di laurea. L’esperienza dell’uso massiccio delle tecnologie digitali maturata durante il lockdown sarà molto utile anche per fornire ai docenti e agli studenti nuovi strumenti di apprendimento e di verifica in itinere, che renderanno più piacevole ed efficace l’esperienza di studio.
Preiscrizioni, che aria tira? Quali segnali avete sul ritorno degli studenti a Siena?
Le preiscrizioni e le prime settimane di avvio delle procedure di immatricolazione fanno registrare risultati incoraggianti, attestandosi su numeri molto simili a quelli dello scorso anno. È ancora presto per cantare vittoria rispetto al diffuso timore che la pandemia e la crisi economica possano determinare un calo nelle immatricolazioni o l’abbandono degli studi. Fenomeni ai quali il nostro ateneo può essere più vulnerabile a causa dell’elevato numero di studenti fuori-sede. Tuttavia, i primi dati sono rassicuranti anche con riferimento all’interesse da parte di un gran numero di studenti non toscani. La nostra città ha dimostrato di poter tenere sotto controllo efficacemente la pandemia, fattore che, unito alla qualità della vita, alle condizioni ambientali e alle dimensioni ideali dell’Ateneo, possono costituire punti di forza importanti per continuare a rappresentare meta elettiva per moltissimi studenti universitari.
Questa città, in un passato anche recente, ha spesso guardato alla presenza degli studenti quasi con fastidio, salvo poi – per qualcuno — cercare di spennarli, riguardo i costi del posto letto, della stanza o dell’abitazione. Ora ce lo possiamo permettere questo atteggiamento?
A mio avviso, i tempi in cui gli studenti universitari venivano percepiti con fastidio sono tramontati da un pezzo. La città ha capito che l’Università e i suoi studenti rappresentano un importantissimo volano di crescita sociale, culturale ed economica, e gli studenti riescono sempre meglio ad integrarsi nel tessuto cittadino. Ne è testimonianza l’affetto con il quale i tanti studenti fuori sede che hanno studiato a Siena ricordano il loro periodo universitario vissuto nella nostra città. Le dinamiche che regolano il mercato degli affitti privati sono tipiche delle città universitarie che hanno il proprio “campus naturale” all’interno del centro storico. E Siena ha un considerevole numero di posti letto nelle residenze universitarie tenuto conto delle proprie dimensioni.
Cosa si potrebbe fare per rendere più accessibile agli studenti la città dal punto di vista finanziario?
Vi sono molti strumenti possibili, sui quali anche noi stiamo lavorando. Il nostro istituto cassiere, UBI Banca, ha messo a disposizione degli studenti strumenti di prestito molto vantaggiosi. Tali strumenti si aggiungono a quelli già presenti e molto utilizzati forniti dal Microcredito per sostenere studenti in temporanee difficoltà economiche. Contemporaneamente, l’Ateneo fornisce agevolazioni sulla contribuzione studentesca e ulteriori supporti per l’accesso alle risorse digitali, adesso divenute di fondamentale importanza. Una volta compresa l’importanza di queste iniziative, si tratta di avere un po’ di fantasia e impegnarsi per rafforzare le caratteristiche che la nostra città ha sempre avuto: una città universitaria conosciuta in tutto il mondo, capace di essere centro di aggregazione per studenti e studiosi e sede di nascita e sviluppo di grandi iniziative culturali e di ricerca.
Si potrebbe ipotizzare, se ne parla anche in città, una specie di accordo tra proprietari di appartamenti in affitto per dei prezzi ridotti, magari a tempo?
Come detto, il mercato degli affitti è per lo più un mercato privato. So che molti proprietari sono venuti incontro alle necessità degli studenti fuori sede che con la chiusura dell’Ateneo imposta dal lockdown sono rientrati al loro domicilio abituale, di fatto lasciando in fretta a furia le loro residenze senesi. Per il prossimo anno accademico, noi vogliamo che gli studenti rientrino a Siena, ma qualche agevolazione sugli affitti almeno per il primo semestre potrebbe essere utile per convincere gli indecisi, e quindi rappresentare un investimento per il futuro.
Che strategie potrebbero fare insieme le università, Siena Jazz, il comune di Siena, la stessa provincia (molti studenti abitano anche nei comuni vicini a Siena per facilitare questo mondo giovanile?
Oltre a garantire massima qualità della didattica e dei servizi, l’Università di Siena è costantemente impegnata a offrire ai propri studenti opportunità di approfondimento culturale e di svago. Onestamente, il livello di collaborazione con le altre istituzioni cittadine è soddisfacente, sia in termini di accoglienza che in termini di offerta culturale e di svago. Ma si può sempre fare meglio, e il dialogo con questi soggetti è sempre attivo, con l’unico obiettivo di servire meglio i nostri studenti e rendere la città sempre più attrattiva.