SIENA. E’ partito da Siena un nuovo studio internazionale di terapia con anticorpo monoclonale contro il melanoma. L’U.O.C. Immunoterapia Oncologica del policlinico Santa Maria alle Scotte, diretta dal dottor Michele Maio, coordina per l’Italia uno studio clinico che coinvolgerà circa 200 pazienti tra Europa e USA.
“E’ stato messo a punto un nuovo anticorpo monoclonale per il melanoma metastatico – spiega Maio – sperimentato su un ristretto numero di pazienti americani lo scorso anno. Stiamo trattando a Siena 8 persone, la prima paziente è stata una donna senese”. Come funziona questo anticorpo?
“Ha la funzione di attivare i linfociti dei pazienti – aggiunge Maio – e si lega ad un recettore espresso proprio dai linfociti. Attivandoli li rende molto più aggressivi nei confronti della malattia”. L’anticorpo è diretto contro una molecola che si chiama CD137, espressa sulle cellule del sistema immunitario. “Stiamo lavorando da tempo – conferma Maio – su nuovi agenti terapeutici con promettenti risultati per l’immunoterapia del cancro, a partire proprio dal melanoma. I pazienti sono selezionati su caratteristiche cliniche e biologiche specifiche per poter essere candidati a questo tipo di trattamento solo in centri altamente specializzati”.
Gli altri centri italiani che parteciperanno allo studio sono Milano, Padova, Genova e Napoli. Quali gli sviluppi futuri quindi?
“Questo anticorpo – prosegue Maio – verrà inizialmente usato da solo ma in futuro, in
base ai risultati ottenuti, si può prevedere il suo utilizzo in associazione ad altri agenti immunoterapici”. L’Immunoterapia di Siena è il centro europeo che ha trattato più casi su un altro anticorpo monoclonale, diretto contro la molecola CTLA – 4. “La nostra
idea – conclude Maio – è di associare questi due anticorpi perchè il primo attiva i linfociti, il secondo toglie il freno al sistema immunitario e quindi combinandoli possiamo ottenere risultati migliori per attivare, o ancor meglio, educare il sistema immunitario ad essere più aggressivo nei confronti del tumore”.
“E’ stato messo a punto un nuovo anticorpo monoclonale per il melanoma metastatico – spiega Maio – sperimentato su un ristretto numero di pazienti americani lo scorso anno. Stiamo trattando a Siena 8 persone, la prima paziente è stata una donna senese”. Come funziona questo anticorpo?
“Ha la funzione di attivare i linfociti dei pazienti – aggiunge Maio – e si lega ad un recettore espresso proprio dai linfociti. Attivandoli li rende molto più aggressivi nei confronti della malattia”. L’anticorpo è diretto contro una molecola che si chiama CD137, espressa sulle cellule del sistema immunitario. “Stiamo lavorando da tempo – conferma Maio – su nuovi agenti terapeutici con promettenti risultati per l’immunoterapia del cancro, a partire proprio dal melanoma. I pazienti sono selezionati su caratteristiche cliniche e biologiche specifiche per poter essere candidati a questo tipo di trattamento solo in centri altamente specializzati”.
Gli altri centri italiani che parteciperanno allo studio sono Milano, Padova, Genova e Napoli. Quali gli sviluppi futuri quindi?
“Questo anticorpo – prosegue Maio – verrà inizialmente usato da solo ma in futuro, in
base ai risultati ottenuti, si può prevedere il suo utilizzo in associazione ad altri agenti immunoterapici”. L’Immunoterapia di Siena è il centro europeo che ha trattato più casi su un altro anticorpo monoclonale, diretto contro la molecola CTLA – 4. “La nostra
idea – conclude Maio – è di associare questi due anticorpi perchè il primo attiva i linfociti, il secondo toglie il freno al sistema immunitario e quindi combinandoli possiamo ottenere risultati migliori per attivare, o ancor meglio, educare il sistema immunitario ad essere più aggressivo nei confronti del tumore”.