di Jolanta Burzynska*
SIENA. “Devo perdere questa pancia prima di andare al mare!”. E' il grido di battaglia di chi non è riuscito a infilarsi nei pantaloni preferiti dell’anno scorso. Vi è familiare? Un infinito esercito di persone, all’avvicinarsi dell’estate, dichiara la guerra al proprio fisico. Il corpo, con la pancia, i fianchi e le altre parti “imperfette”, diventa un nemico da strapazzare con le diete più assurde, tipo “10 chili in quindici giorni”. Avete idea quanto tempo ci vuole per riprenderli tutti?! Ci iscriviamo in palestra a maggio per massacrare i muscoli con un tour de force inutile, giacché l’esercizio fisico, per dare i risultati, va svolto sempre e con regolarità. Il nostro metabolismo va in tilt quando l'apparato digerente e il sistema endocrino ricevono gli ordini impossibili, spesso contrastanti, come: “mi faccio questo bombolone con il cappuccino la mattina, vuol dir per il resto della giornata starò a digiuno…”, oppure “per un mese tutti i giorni farò i pesi e andrò a correre – brucerò un sacco di calorie e… poi, al mare, mi potrò finalmente riposare: a pancia in su, con una frittura, i litri di birra e un mega- gelato tutte le sere”.
Come lo maltrattiamo questo corpo! Ma anche se ce ne dimentichiamo, noi siamo il nostro corpo! Ignorandolo ci facciamo del male. Proviamo ad ascoltare i suoi segnali: una pesantezza dopo il pasto, la “bocca amara” (abbiamo esagerato?), i dolori articolari, la stanchezza, i crampi (forse il programma di allenamenti va rivisto?). Se solo potesse parlare ne direbbe davvero tante! Forse quello di Marcello si lamenterebbe: “mi avveleni con questo fumo, sapessi che fatica far respirare le cellule con quel poco di ossigeno che mi dai”; a Cristina potrebbe chiedere: “fammi dormire un po’, stai in discoteca tutta la notte, mi tieni su con i caffè, ma io ho bisogno di riposare!”; la spalla di Marta le rimprovererebbe di sicuro: “quando ti decidi di andare dal dottore? E’ una settimana che ho l’infiammazione addosso; non hai tempo, sei brava a sopportare, ma le conseguenze le pago io!”. Provate a immaginarvi che cosa avrebbe da dire il vostro corpo…. Sarebbe contento di come lo trattate? Se potete rispondere sinceramente di sì, siete fortunati. Altrimenti…. Non vi scoraggiate! Si può sempre imparare a volersi bene, non è mai tardi per prendersi cura di noi – corpo e anima quali siamo.
Prima di voler bene a qualcuno però occorre conoscerlo e ci deve piacere! Quanto vi conoscete realmente e quanto ciò che conoscete del vostro fisico vi piace?
Se vi va di scoprirlo seguite queste semplici istruzioni:
1 – la mattina, mettetevi nudi davanti ad uno specchio abbastanza grande da riflettere tutta la figura
2 – osservatevi attentamente per qualche minuto concentrandovi sulle parti del corpo che vi piacciono (attenzione: per una volta non guardate i difetti (quelli li conoscete già benissimo!)
3 – individuate almeno cinque caratteristiche positive del vostro aspetto considerando anche le parti più piccole, per esempio il taglio degli occhi, il sorriso, le dita delle mani, le caviglie, ecc.
Il risultato sarà diverso per ciascuno di voi. Qualcuno troverà senza difficoltà più di cinque caratteristiche positive, qualcun’altro faticherà molto a individuarne qualcuna. Questo dovrebbe darvi spunto per riflettere sul rapporto che avete con il vostro corpo e su come state con voi stessi. Continueremo a parlarne la settimana prossima.
Affronteremo in questa rubrica vari argomenti di salute e benessere da una prospettiva psicosomatica, cioè cercando di ridurre quel divario fra corpo e mente, fra “pensare” e “sentire di pancia” che è spesso alla base di qualche malessere, o di uno stile di vita poco salutare.
Se avete delle domande, un consiglio da chiedere, inviate una mail alla redazione: risponderemo a tutti.
* medico psicoterapeuta