Appuntamento martedì 28 luglio 2020 ore 21.30 nella Piazzolina dei Soldati (Centro storico)
CHIANCIANO TERME. Il 45° Cantiere Internazionale d’Arte si terrà dal 23 luglio al 2 agosto 2020, tra Montepulciano e la Valdichiana e vede coinvolta anche Chianciano Terme. La tematica di questa prossima edizione è Caos e Creazione – Scienza Arte Utopie. Il direttore artistico Roland Böer, coadiuvato per la programmazione dal coordinatore artistico Giovanni Oliva, ha messo a punto un programma che va dalla musica al teatro, dalla danza alle performance, dalla ricerca al cinema sino alle installazioni. Confermati anche per questa edizione prestigiosi artisti internazionali e nazionali e sono stati rinnovati i progetti partecipativi con i giovani talenti. Tra gli appuntamenti in cartellone, martedì 28 luglio 2020 alle 21.30 a Chianciano Terme, in Piazzolina dei Soldati (Centro storico) si terrà il concerto jazz ispirato alla luna “How high the moon”, standard di Duke Ellington, Thelonious Monk, Horace Silver e Improvvisazioni Jazz, con Michele Franzini (pianoforte). Si consiglia prenotazione o acquisto di biglietti on-line prevendita@fondazionecantiere.it – telefono: 0578 758 473. Biglietti on-line su: www.vivaticket.it – Il cartellone e tutte le informazioni su: www.fondazionecantiere.it.
Michele Franzini, dopo gli iniziali studi accademici di pianoforte (sotto la guida dei Maestri Izabela Zielonka e, in seguito, Raimondo Campisi) si è impegnato nell’approfondimento delle materie teoriche, contrappunto e armonia, con particolare interesse per il mondo della musica afroamericana, fino a divenirne un apprezzato didatta. Ha ottenuto con pieni voti e lode il Diploma Accademico di Secondo Livello (biennio di specializzazione) in Jazz presso il Conservatorio “N. Paganini” di Genova, con il Maestro Pietro Leveratto. Come solista, compositore e arrangiatore di matrice strettamente jazzistica, ha svolto pratica professionale collaborando con formazioni di alto livello e di diverse aree, avendo l’opportunità di esprimersi in una grande varietà di situazioni, dal jazz tradizionale alla libera improvvisazione, dal duo alla big band, suonando nei principali jazz club e nell’àmbito di rassegne e festival, in Italia e all’estero, fino ad essere segnalato per più anni consecutivi da alcuni critici come “miglior nuovo talento” nel referendum annuale della rivista “Musica Jazz”. L’attività concertistica e quella in sala incisione per la registrazione di vari CD, lo hanno visto impegnato al fianco di numerosi musicisti, italiani e internazionali.
“How high the moon” è una canzone scritta da Morgan Lewis per il musical “Two for the show” del 1940 e in origine era una ballad. Oggi molte di queste canzoni tratte da musical degli anni Trenta e Quaranta vengono ridefinite ‘Standard Jazz’. Con il termine ‘standard’ si riconosce a queste canzoni un valore qualitativo molto alto e i Jazzisti l’hanno capito appropriandosene subito. Standard oltretutto significa “classici”, ossia canzoni molto famose entrate nell’orecchio di ogni persona e non solo dei musicisti. Possiamo quindi, tranquillamente definirle ‘canzoni pop’! Tra i grandi autori – e direi compositori – non posso non citare: George Gershwin, Cole Porter, Irving Berlin, Jerome Kern, Richard Rodgers, Jimmy Van Heusen… Le loro canzoni sono state cantate e interpretate da innumerevoli cantanti e musicisti.