SIENA. Giovedì Simone Pianigiani firmerà il contratto per guidare la nazionale fino a Londra, due anni più l’opzione per un terzo. Petrucci vorrebbe il full-time ma è necessario essere realisti: la nazionale deve tornare al lavoro per preparare le qualificazioni agli europei, il problema non è creare una squadra, – che c'è – ma è costruire un gioco. E una mentalità vincente.
Il part-time richiede, quindi, un manager "di raccordo" tra ct e giocatori, società e federazione; Pianigiani non si è mai occupato di questo nel suo club, perché si cconcentra solo sul gioco. L
Enrico Campana ha fatto nei giorni scorsi "un’inchiesta dentro il tessuto senese sul 40enne coach della Lupa che ha oltre il 90 per cento di vittorie, record anni Sessanta ai tempi di Cesare Rubini, e tutti sono contenti che abbia questa possibilità e certi che farà bene. Ma c’è, mi dicono, da mettere in conto anche il futuro del basket senese ad alto livello. Sono calati gli utili della banca, la Fondazione sta usando le forbici, le aziende del territorio hanno chiesto alla Fises, la finanziaria di sviluppo di cui la Men Sana è veicolo di comunicazione e relazione sociale, di intervenire per garantire investimenti e posti di lavoro".
E continua: "A Siena si parla di un fine-ciclo al termine della stagione molto deciso, di partenze importanti del nucleo storico, e in ogni caso la società è ben attrezzata per continuare a vincere sposando anche sane logiche “benettoniane” (bilanci adeguati alla realtà economica e del valore-dei rating del basket). Inoltre ha prestiti di lusso (guardate cosa sta facendo David Moss a Bologna : presto anche lui sarà comunitario con tanto di passaporto bulgaro). E mettiamoci l’organizzazione, il vivaio, la promozione e l’esperienza ormai acquisita. In questa transizione c’è bisogno però di un coach forte e, dicono a Siena, “una volta era Pianigiani che aveva bisogno della Mens Sana, adesso è la Mens Sana che ha bisogno di lui”. Per questo credo che Siena offrirà in parallelo a Pianigiani un’estensione di contratto fino alla scadenza del part-time, se non oltre".
Il part-time richiede, quindi, un manager "di raccordo" tra ct e giocatori, società e federazione; Pianigiani non si è mai occupato di questo nel suo club, perché si cconcentra solo sul gioco. L
Enrico Campana ha fatto nei giorni scorsi "un’inchiesta dentro il tessuto senese sul 40enne coach della Lupa che ha oltre il 90 per cento di vittorie, record anni Sessanta ai tempi di Cesare Rubini, e tutti sono contenti che abbia questa possibilità e certi che farà bene. Ma c’è, mi dicono, da mettere in conto anche il futuro del basket senese ad alto livello. Sono calati gli utili della banca, la Fondazione sta usando le forbici, le aziende del territorio hanno chiesto alla Fises, la finanziaria di sviluppo di cui la Men Sana è veicolo di comunicazione e relazione sociale, di intervenire per garantire investimenti e posti di lavoro".
E continua: "A Siena si parla di un fine-ciclo al termine della stagione molto deciso, di partenze importanti del nucleo storico, e in ogni caso la società è ben attrezzata per continuare a vincere sposando anche sane logiche “benettoniane” (bilanci adeguati alla realtà economica e del valore-dei rating del basket). Inoltre ha prestiti di lusso (guardate cosa sta facendo David Moss a Bologna : presto anche lui sarà comunitario con tanto di passaporto bulgaro). E mettiamoci l’organizzazione, il vivaio, la promozione e l’esperienza ormai acquisita. In questa transizione c’è bisogno però di un coach forte e, dicono a Siena, “una volta era Pianigiani che aveva bisogno della Mens Sana, adesso è la Mens Sana che ha bisogno di lui”. Per questo credo che Siena offrirà in parallelo a Pianigiani un’estensione di contratto fino alla scadenza del part-time, se non oltre".