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Chiusura incerta per gli eurolistini nel giorno della Bce e andamento negativo per Wall Street. A Piazza Affari il Ftse Mib termina poco sopra la parità (+0,4%) a 20.356 punti seguito dall’Ibex 35 di Madrid (-0,2%), il Dax di Francoforte (-0,4%), il Cac 40 di Parigi (-0,5%) e il Ftse 100 di Londra (-0,7%).
Oltreoceano arretrano Dow Jones (-0,4%), S&P500 (-0,7%) e Nasdaq (-1,4%), mentre prosegue la stagione delle trimestrali che ha visto la diffusione dei conti, tra le altre, di Bank of America (-2,4%) e Morgan Stanley (+3,4%).
In Europa l’attenzione era rivolta soprattutto sulla riunione della Bce, che ha lasciato invariati i tassi e confermato il programma di acquisti pandemici almeno fino a giugno 2021. Il presidente Christine Lagarde ha poi esortato ad approvare il prima possibile il Recovery Fund, auspicando che il piano preveda aiuti per 750 miliardi prevalentemente a fondo perduto. Le discussioni sul Recovery Fund proseguiranno proprio nei prossimi due giorni, in occasione del meeting del Consiglio europeo.
Nel frattempo, i dati macroeconomici diffusi dalla Cina hanno smorzato l’entusiasmo innescato negli ultimi giorni dai progressi nella corsa al vaccino contro il Covid-19, ricordando quanto lunga e difficoltosa sia la strada verso una totale ripresa dell’economia.
Nel secondo trimestre il Pil cinese è cresciuto del 3,2% su base annua, ma da inizio 2020 il Gdp sconta ancora un calo dell’1,6% (-2,4% il consensus). Positivi i dati di giugno sulla produzione industriale (+4,8%), mentre le vendite al dettaglio sono diminuite ancora dell’1,8% (-0,5% il consensus) e da inizio anno evidenziano un decremento pari all’11,4%.
Negli Usa, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 1,3 milioni, leggermente superiori alle 1,25 milioni stimate e sostanzialmente in linea con la rilevazione precedente, mentre le vendite al dettaglio a giugno sono cresciute del 7,5% (consensus +5%).
Sullo sfondo restano le tensioni fra Washington e Pechino, anche se la Cina ha confermato il rispetto dell’accordo commerciale di Fase 1 mentre il presidente americano Donald Trump sarebbe intenzionato a non inasprire ulteriormente i rapporti e avrebbe escluso nuove sanzioni nei confronti dei funzionari cinesi.
Sul Forex l’euro/dollaro avanza a 1,143 mentre il cambio tra biglietto verde e yen risale a 107,1.
Tra le materie prime arretrano le quotazioni del greggio con il Brent (-0,6%) a 43,6 dollari e il Wti (-0,6%) a 41 dollari, dopo la conferma che l’Opec inizierà a ridurre i tagli alla produzione.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta in area 164 punti base, con il rendimento del decennale italiano in calo all’1,18% insieme agli altri titoli di Stato.
Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano Telecom Italia (+4,4%) dopo il via libera del Cda all’Ad Gubitosi per formulare una proposta vincolante finalizzata ad acquisire le attività mobile di OI in Brasile. Bene anche Saipem (+2,1%) mentre Atlantia (-5,4%) rimane volatile in scia alle speculazioni sulla valutazione della controllata Aspi nell’ambito dell’accordo per l’ingresso di Cdp.
Fonte MarketInsight