SIENA. Il convegno “Lo sviluppo e le problematiche visive nel bambino prematuro: inquadramento clinico e trattamento” si svolgerà il 14 novembre presso l’aula Magna del centro didattico del Policlinico Santa Maria alle Scotte. L’importanza della vista come senso che ci guida nell’ambiente che ci circonda, come strumento per scoprire e capire il mondo è evidente a ogni età, ma lo è in particolar modo alla nascita.
“Fin dai primi mesi di vita del bambino- spiega Maria Grazia Burroni, direttore dell’U.O. Riabilitazione Funzionale e organizzatrice dell’evento – l’organo visivo contribuisce anche allo sviluppo delle capacità motorie, dalla più semplice alla più complessa e all’organizzazione dei movimenti e quindi, qualsiasi anomalia deve essere presa in seria considerazione”.
Ruolo centrale nel processo di cura dei bambini affetti da alterazioni visive è quello dell’ortottista. “E’ importante valutare tempestivamente le alterazioni visive del neonato e del prematuro – aggiunge Licia Arrigoni, ortottista assistente in Oftalmologia – in quanto possono evolvere in gravi deficit visivi e oculomotori, tali da
condizionare non solo la comunicazione e i movimenti ma anche l'apprendimento”.
L’iniziativa sarà anche un’occasione per affrontare questo argomento con una prospettiva professionale più ampia, vale a dire attraverso un approccio multidisciplinare, con i vari professionisti del settore, in particolare di Oculistica, Terapia Intensiva Neonatale e Pediatria Neonatale. “La presa in cura del bambino prematuro con danni alla vista – conclude Burroni – rappresenta un percorso complesso che potrà essere realizzato nel modo più efficace, come già accade nel nostro ospedale, soltanto unendo le diverse competenze professionali e aprendo un confronto tra gli operatori del settore”.
“Fin dai primi mesi di vita del bambino- spiega Maria Grazia Burroni, direttore dell’U.O. Riabilitazione Funzionale e organizzatrice dell’evento – l’organo visivo contribuisce anche allo sviluppo delle capacità motorie, dalla più semplice alla più complessa e all’organizzazione dei movimenti e quindi, qualsiasi anomalia deve essere presa in seria considerazione”.
Ruolo centrale nel processo di cura dei bambini affetti da alterazioni visive è quello dell’ortottista. “E’ importante valutare tempestivamente le alterazioni visive del neonato e del prematuro – aggiunge Licia Arrigoni, ortottista assistente in Oftalmologia – in quanto possono evolvere in gravi deficit visivi e oculomotori, tali da
condizionare non solo la comunicazione e i movimenti ma anche l'apprendimento”.
L’iniziativa sarà anche un’occasione per affrontare questo argomento con una prospettiva professionale più ampia, vale a dire attraverso un approccio multidisciplinare, con i vari professionisti del settore, in particolare di Oculistica, Terapia Intensiva Neonatale e Pediatria Neonatale. “La presa in cura del bambino prematuro con danni alla vista – conclude Burroni – rappresenta un percorso complesso che potrà essere realizzato nel modo più efficace, come già accade nel nostro ospedale, soltanto unendo le diverse competenze professionali e aprendo un confronto tra gli operatori del settore”.