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I futures sull’azionario Usa oscillano intorno alla parità, preannunciando una partenza incerta a Wall Street mentre entra nel vivo la stagione delle trimestrale con i primi risultati delle grandi banche statunitensi.
Chiusura debole ieri per i principali indici americani, che hanno invertito la rotta dopo una partenza in rialzo in seguito alle misure restrittive adottate dalla California per contenere la nuova diffusione dei contagi.
Il Nasdaq ha perso il 2,1% inabissandosi dopo aver segnato l’ennesimo record storico in avvio, mentre lo S&P 500 ha ceduto lo 0,9%. Sostanzialmente invariato il Dow Jones.
La nuova earning season ha preso il via con i conti JP Morgan, che ha registrato un crollo degli utili del 50% con la pandemia che ha penalizzato le attività creditizie del gruppo e costretto la banca ad accantonare riserve per far fronte a potenziali default.
Diffusi prima dell’apertura anche i risultati di Citigroup e Wells Fargo, mentre nei prossimi giorni usciranno quelli di Goldman Sachs, Bank of America e Morgan Stanley.
Ad appesantire parzialmente il sentiment, oltre ai timori per il continuo incremento dei contagi, contribuiscono però le nuove frizioni tra Stati Uniti e Cina, dopo la decisione dell’amministrazione Usa di respingere quasi tutte le rivendicazioni marittime di Pechino nel Mar Cinese Meridionale, alimentando ulteriormente le tensioni tra le prime due economie mondiali.
Sul fronte macro, a giugno l’indice dei prezzi al consumo negli Usa ha registrato un incremento dello 0,6% su base mensile, oltre le attese degli analisti (+0,5%) e dopo il +0,1% di maggio. Anno su anno la variazione si attesta a +0,6%, in linea alle attese.
Tornando all’azionario, ancora focus su Tesla, in rialzo di circa il 5,5% nel premarket in scia alla notizia di un incontro tra la società e i funzionari di un distretto della città di Chongqing in Cina per discutere un’accelerazione dei progetti nella regione.
Il tutto dopo la sessione molto volatile di ieri, con il titolo che ha chiuso in calo del 3% azzerando un guadagno di oltre il 16% che aveva spinto le quotazioni su nuovi massimi storici a un passo da quota 1.800 dollari.
Fonte MarketInsight