SIENA. Velocità, competenza e sangue freddo sono alcune delle caratteristiche che contraddistinguono i professionisti del Pronto Soccorso ma come si sta evolvendo questa complessa macchina organizzativa? Per fare il punto della situazione sulle strutture di emergenza-urgenza della Toscana si terrà a Siena, presso la Certosa di Pontignano, il 27 e 28 febbraio, un convegno dal titolo “Nuove strategie e percorsi assistenziali in emergenza e urgenza”, organizzato dalla dottoressa Maria Serena Verzuri, responsabile del pronto soccorso del policlinico Santa Maria alle Scotte. “Cresce sempre di più il numero delle persone che si rivolgono al nostro Pronto Soccorso – spiega Verzuri – nel 2008 abbiamo registrato circa 46mila accessi, un dato in linea con quello registrato nel 2007 ma con un sensibile aumento dei casi gravi, classificati come codice rosso e giallo. Ciò è dovuto soprattutto al trattamento di politraumi, ictus, shock settico e altri significativi eventi cardio-circolatori”.
Proprio i criteri di classificazione della gravità dei casi clinici che arrivano in pronto soccorso, il cosiddetto triage, sarà uno degli argomenti di discussione durante il convegno.
“Tutti i pronto soccorso della Toscana – aggiunge Verzuri – a cui si rivolgono ogni anno 1 milione e 300 mila persone nella nostra regione su una popolazione complessiva di 3 milioni di abitanti, stanno formando il proprio personale infermieristico per l’utilizzo di modalità uniformi nell’attribuzione dei codici di emergenza, un vero e proprio modello toscano di triage”.
Non solo, in continua evoluzione è lo stesso modello organizzativo dell’Emergenza, sia territoriale che ospedaliera, all’interno del Sistema Sanitario Regionale. “Siena – continua Verzuri – è stato il primo ospedale della Toscana ad introdurre, tre anni fa, la figura dello psicologo tra i professionisti della struttura di emergenza. Un aiuto importante per quella delicata funzione che è l’accoglienza, non solo per tranquillizzare e confortare i pazienti in trattamento e i familiari in attesa, comprensibilmente in ansia e preoccupati, ma anche per alleggerire le tensioni in momenti di sovraffollamento e stress lavorativo”.
Durante il convegno si parlerà anche di percorsi organizzativi e gestionali del politrauma, delle novità in tema di diagnostica e terapia delle embolie polmonari e delle sepsi.
Proprio i criteri di classificazione della gravità dei casi clinici che arrivano in pronto soccorso, il cosiddetto triage, sarà uno degli argomenti di discussione durante il convegno.
“Tutti i pronto soccorso della Toscana – aggiunge Verzuri – a cui si rivolgono ogni anno 1 milione e 300 mila persone nella nostra regione su una popolazione complessiva di 3 milioni di abitanti, stanno formando il proprio personale infermieristico per l’utilizzo di modalità uniformi nell’attribuzione dei codici di emergenza, un vero e proprio modello toscano di triage”.
Non solo, in continua evoluzione è lo stesso modello organizzativo dell’Emergenza, sia territoriale che ospedaliera, all’interno del Sistema Sanitario Regionale. “Siena – continua Verzuri – è stato il primo ospedale della Toscana ad introdurre, tre anni fa, la figura dello psicologo tra i professionisti della struttura di emergenza. Un aiuto importante per quella delicata funzione che è l’accoglienza, non solo per tranquillizzare e confortare i pazienti in trattamento e i familiari in attesa, comprensibilmente in ansia e preoccupati, ma anche per alleggerire le tensioni in momenti di sovraffollamento e stress lavorativo”.
Durante il convegno si parlerà anche di percorsi organizzativi e gestionali del politrauma, delle novità in tema di diagnostica e terapia delle embolie polmonari e delle sepsi.