I sindacati chiamano in causa USL Toscana Sud Est, SdS e Istituzioni locali
SIENA. Cogliendo le dichiarazioni sulla stampa di questi giorni del Direttore Generale della USL Toscana Sud Est sul via libera alle aperture di due Case della Salute a Siena – Pian d’Ovile e Fontebecci – e di una terza a Rosia nel Comune di Sovicille (come idea della SdS Senese?) non possiamo che salutare positivamente questa informazione.
Ma al tempo stesso ci domandiamo: perché il dg D’Urso salta a piè pari (e questo per noi non è accettabile) il confronto con le organizzazioni sindacali, che è previsto (e lui lo sa) dal Protocollo sottoscritto con la Regione Toscana il 10 febbraio 2020 che affronta anche questo tema? Sarà la volta buona per questo snodo cruciale per i servizi sanitari e socio sanitari di prossimità ai cittadini e di presa in carico complessiva della salute della persona? Potrà davvero partire e funzionare previo percorso partecipativo? Ce lo auguriamo e lo rivendicheremo con forza. Vorremmo che si passasse una volta per tutte dalle parole ai fatti, meno annunci e più soluzioni reali e tangibili.
Il problema del mancato funzionamento – o assenza – delle Case della Salute sul territorio provinciale senese è stato denunciato da tempo dai sindacati. L’Usl Toscana Sud Est e le SdS, con le Istituzioni locali che le compongono, come pensano di prevedere questi servizi anche per il resto del territorio della provincia? E’ già stato deciso? Da chi e con chi?
Con la Delibera della Giunta Regionale n. 770 del 22 giugno 2020 è stato approvato un atto di indirizzo rispetto alla mappatura delle Case della Salute, al nuovo modello e alla loro organizzazione, che prevede che soggetti come MMGG, pediatri di famiglia, specialisti del SSR in regime di attività istituzionale, infermieri delle cure territoriali, assistenti sociali e personale amministrativo debbano garantire in questi presidi territoriali l’integrazione professionale e multidisciplinare identificandosi in un unico “team”. In questo atto si stabilisce anche che le sedi delle Case della Salute dovranno prioritariamente trovare collocazione in immobili di proprietà dell’Azienda (ad esempio, come CGIL chiediamo da tempo che possa essere utilizzata la sede Ex Inam di Colle di Val d’Elsa).
Alla Direzione Generale della Usl Toscana Sud Est e alle SdS della provincia chiediamo, come da richiesta formale già inviata da tempo, che a partire dal prossimo incontro, senza ulteriori indugi, inizi un confronto concreto e fattivo che riguardi tutto il territorio per valutare progetti di insediamento o completamento delle Case della Salute, come stabilito dal Protocollo regionale, di cui pretendiamo la completa applicazione.
CGIL e SPI CGIL Siena