SIENA. Dieta e attività fisica a volte non bastano per eliminare i chili di troppo. Quando il sovrappeso è eccessivo e rappresenta un rischio per la salute, una valida alternativa è rappresentata dalla chirurgia bariatrica, un’opportunità terapeutica offerta al policlinico Santa Maria alle Scotte nell’U.O.C. Chirurgia Generale 2.
“La chirurgia dell’obesità – spiega il chirurgo Leonardo Di Cosmo – è indicata per quei pazienti colpiti da obesità patologica cioè con un alto rischio di sviluppare o hanno già sviluppato diabete 2, ipercolesterolimia, ipertensione, alterazioni ormonali, lesioni da sovraccarico alle ginocchia. Quando tre di queste patologie sono presenti nello stesso paziente e sono associate ad insufficienza respiratoria si innesca una malattia più ampia
e grave, chiamata sindrome metabolica”. Solo il 5% circa dei pazienti obesi riesce, con grande impegno e forza di volontà, a dimagrire e a mantenere il peso nel tempo, seguendo un lungo percorso medico-dietetico.
“A Siena effettuiamo circa 60 interventi di chirurgia bariatrica ogni anno – continua Di Cosmo – Ci sono due metodiche diverse, gli interventi restrittivi e i malassorbitivi. Con i primi realizziamo una tasca gastrica di grandezza compresa tra 30 e 150 ml, in modo che il paziente possa avvertire un veloce senso di sazietà. Tale metodica è indicata per i pazienti collaborativi che hanno una gran voglia di dimagrire e che si impegnano a seguire un regime dietetico controllato, mangiando di tutto un po'. Gli interventi malassorbitivi invece sono indicati per quei pazienti con grave sindrome metabolica. Con questa metodica si ottengono ottimi risultati, con un calo ponderale del 70% del peso in eccesso, risoluzione della sindrome metabolica e scomparsa del diabete 2. Si tratta di un intervento che cambia l’anatomia dello stomaco e non è reversibile e per questo è necessario controllare costantemente l’assorbimento di proteine, elettroliti e vitamine”.
Interventi chirurgici di questo tipo sono piuttosto complessi ma vengono svolti in laparoscopia, praticando cioè solo dei piccoli fori sul ventre.
“Per curare questi pazienti – conclude Di Cosmo – la chirurgia non è esausitiva perchè è fondamentale l’approccio multidiciplinare. Alle Scotte possiamo contare infatti su un team dedicato formato da internisti, endocrinologi, pneumologi, dietologi, psicologi e psichiatri che accompagnano il paziente, passo dopo passo, durante tutto il percorso”.
“La chirurgia dell’obesità – spiega il chirurgo Leonardo Di Cosmo – è indicata per quei pazienti colpiti da obesità patologica cioè con un alto rischio di sviluppare o hanno già sviluppato diabete 2, ipercolesterolimia, ipertensione, alterazioni ormonali, lesioni da sovraccarico alle ginocchia. Quando tre di queste patologie sono presenti nello stesso paziente e sono associate ad insufficienza respiratoria si innesca una malattia più ampia
e grave, chiamata sindrome metabolica”. Solo il 5% circa dei pazienti obesi riesce, con grande impegno e forza di volontà, a dimagrire e a mantenere il peso nel tempo, seguendo un lungo percorso medico-dietetico.
“A Siena effettuiamo circa 60 interventi di chirurgia bariatrica ogni anno – continua Di Cosmo – Ci sono due metodiche diverse, gli interventi restrittivi e i malassorbitivi. Con i primi realizziamo una tasca gastrica di grandezza compresa tra 30 e 150 ml, in modo che il paziente possa avvertire un veloce senso di sazietà. Tale metodica è indicata per i pazienti collaborativi che hanno una gran voglia di dimagrire e che si impegnano a seguire un regime dietetico controllato, mangiando di tutto un po'. Gli interventi malassorbitivi invece sono indicati per quei pazienti con grave sindrome metabolica. Con questa metodica si ottengono ottimi risultati, con un calo ponderale del 70% del peso in eccesso, risoluzione della sindrome metabolica e scomparsa del diabete 2. Si tratta di un intervento che cambia l’anatomia dello stomaco e non è reversibile e per questo è necessario controllare costantemente l’assorbimento di proteine, elettroliti e vitamine”.
Interventi chirurgici di questo tipo sono piuttosto complessi ma vengono svolti in laparoscopia, praticando cioè solo dei piccoli fori sul ventre.
“Per curare questi pazienti – conclude Di Cosmo – la chirurgia non è esausitiva perchè è fondamentale l’approccio multidiciplinare. Alle Scotte possiamo contare infatti su un team dedicato formato da internisti, endocrinologi, pneumologi, dietologi, psicologi e psichiatri che accompagnano il paziente, passo dopo passo, durante tutto il percorso”.