Grazie alla diocesi di Volterra e al Comune inaugurato un punto panoramico unico
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:”Tabella normale”;
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-parent:””;
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin:0cm;
mso-para-margin-bottom:.0001pt;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:10.0pt;
font-family:”Times New Roman”;
mso-ansi-language:#0400;
mso-fareast-language:#0400;
mso-bidi-language:#0400;}
di giorgio mancini
LIBBIANO di Pomarance. “Oggi vi ho portato, lasciatemelo dire, nel punto, credo, panoramicamente più bello del Comune di Pomarance, ma forse dell’intera zona”. E, sull’ora del tramonto, mentre il sole calava dietro Micciano, queste parole di Loris Martignoni, il sindaco di Pomarance, non potevano che essere più vere. Da pochi minuti aveva tagliato il nastro tricolore inaugurando il “Giardino Panoramico” sulla sommità della Rocca di Libbiano. Al suo fianco S. E. Monsignor Alberto Silvani, vescovo di Volterra che, dopo la benedizione, aveva voluto dare subito la parola ad Alberto Fiorini in qualità di responsabile tecnico e amministrativo dell’Istituto per il sostentamento del clero della diocesi di Volterra, che ha portato i saluti di don Felido Viti, il presidente dell’Istituto. Fiorini, inoltre, ha ricordato che “dalla notte dei tempi la proprietà della rocca è della diocesi, la quale aveva iniziato da un anno una serie di lavori importanti, per dare un nuovo senso a questo luogo e poter far diventare questo spazio un giardino panoramico, ma anche “archeologico” aperto a tutti, specialmente ai libbianesi. Ora, grazie anche all’intervento del Comune, che ha contribuito alla sistemazione dell’arredo della sommità della rocca, tutto questo è diventato possibile, anche se ci saranno da fare altri lavori – ha detto Alberto Fiorini – come pensare a scavi archeologici: bisognerà fare dei saggi, visto che questa rocca è piena di storia. Rassicuro il sindaco, – ha aggiunto Fiorini in modo estremamente cordiale – sistemeremo anche le mura da dove sono cadute alcune pietre”.
Il sindaco Loris Martignoni, ha espresso la sua grande soddisfazione e ha ringraziato il vescovo, monsignor Silvani e il responsabile Fiorini, insieme a tutti i presenti, sottolineando che grazie a questa importante intesa e sinergia che si è creata con l’Istituto diocesano, tutto si è reso più facile, raggiungendo concretamente questo obiettivo per l’intero Comune.
Presto questo punto panoramico, che spazia su un incomparabile scenario, potrà essere attrezzato anche di un cannocchiale.
Ha preso la parola anche Pier Paolo Tognocchi, consigliere della Regione Toscana, che si è complimentato per i lavori ma, in particolar modo, per i tempi brevi con i quali è stato realizzato questo progetto. Erano presenti, tra le numerose persone salite fin lassù, Piero Ceccarelli presidente del Cosvig, Riccardo Lorenzi e Nedo Toni della Soprintendenza di Pisa, Paolo Prati, direttore dei lavori affidati alla ditta Edilfutura di Mario Bianchi di Pomarance. Da sottolineare la grande partecipazione che vi è stata, per questa inaugurazione, dei libbianesi, anche di quelli che non vi abitano più, ma che, per questa occasione, sono voluti tornare.
Il programma dell’inaugurazione era iniziato con una messa nella chiesa parrocchiale, gremita di paesani e turisti, concelebrata dal vescovo monsignor Silvani, da monsignor Renzo Chesi, proposto di Pomarance, da monsignor Ferdinando Pancanti, parroco di Micciano e altri sacerdoti. Il giorno scelto è stato quello della ricorrenza della Madonna della Neve, che dà il nome all’antico oratorio, poco fuori il borgo.
Dopo la messa i fedeli si sono mossi in processione per le viuzze ripide del paese con l’icona della Madonna portata a spalla da quattro giovani ragazze, poi, tutti insieme, a veder tagliare il nastro all’ingresso del “Giardino Panoramico”, applaudendo calorosamente gli interventi, e godendosi lo spettacolo del sole che tramontava su un panorama da cartolina.
Quando in cielo sono brillate le prime stelle, la piazzetta si è trasformata in balera, con musiche anche un po’ nostalgiche che hanno invitato a ballare, e l’antico borgo si è come risvegliato di suoni, voci e luci.