di Fabrizio Pinzuti
SIENA. Molti gli spunti di riflessione sono emersi durante il convegno su "Sfida diabete….. Insieme", organizzato sabato scorso (24 ottobre), presso l'auditorium della Banca di Monteriggioni dall'Associazione Diabetici della provincia di Siena, convegno che segna l'inizio di un percorso nuovo nel territorio senese e un momento alto di sintesi per la diagnosi e la terapia della malattia, soprattutto in ambito pediatrico.
La regione Toscana ha attivato un gruppo di lavoro costituito da rappresentanti della regione stessa, da Ufficio Scolastico Regionale, Istituzioni Scolastiche, Diabetologia Pediatrica, Pediatri di libera scelta e associazioni di pazienti per elaborare due documenti sulla somministrazione dei farmaci e sul percorso del diabete giovanile a scuola.
La dottoressa Sonia Toni, responsabile del centro regionale di riferimento per il diabete in età evolutiva, ha sottolineato come nella terapia diabetica sia importante il quotidiano stile di vita, l'alimentazione e l'autocontrollo; i bambini in molti casi passano molte ore a scuola e diventa indispensabile che la scuola eserciti il proprio ruolo educativo e di controllo non escludendo le specificità dei bambini con diabete. Il protocollo regionale infatti è il punto di riferimento che stabilisce le linee guida e buone prassi da applicare perché il bambino e la scuola stessa possano trovarsi nelle migliori condizioni di sicurezza.
Il Dirigente Scolastico Provinciale Luigi Sebastiani ha recepito con sensibilità e prontezza la priorità della salute a scuola rispetto alle numerose sollecitazioni che questa riceve per vari progetti educativi e formativi e ha ricordato che i pilastri della società sono appunto la scuola e la sanità.
Interessantissime prospettive sono emerse dalle ricerche de Dr. Francesco Dotta, direttore dell'unità operativa di Diabetologia dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, e dalla sue collaborazioni con l'Università di Pisa e l'azienda Novartis sulla correlazione tra il virus Coxachie 40 e la distruzione o l'inattivazione delle isole pancreatiche che producono insulina.
In ambito di diagnosi novità sullo screening diabete e celiachia: la ricerca di anticorpi indicatori di rischio o di patologia in essere può avvenire non da un prelievo di sangue, ma da un campione di saliva. Questo metodo consente di facilitare e ampliare molto il campo di indagine sopratutto in soggetti pediatrici. Sempre dalle ricerche del dr Dotta è emerso che si può indurre le cellule a produrre insulina, ma non siamo in grado di modularne la produzione col glucosio. Dalla coop Medici 2000, attraverso le esperienze relazionate dai dottori Maurizio Pozzi e Francesco De Feo, vengono sperimentati interessanti progetti di innovazione nella gestione delle malattie croniche gestite dai medici di base con supporti telematici per connettersi direttamente coi centri specializzati ospedalieri.
Importantissima anche l'opera di formazione – prevenzione con educazione agli stili di vita alimentare e di attività fisica per la prevenzione del diabete di tipo 2. Dalla Pediatria di Grosseto la dottoressa Cristina Soci ha mostrato l'evoluzione delle insuline e dei metodi di somministrazione, quali penne e microinfusori. A proposito di questi ultimi si è in attesa di un microinfusore OmniPod che si appoggia direttamente sulla cute e ed è gestito da un telecomando ad infrarossi. Dal dottor Valerio Del Ministro, dell'assessorato alla salute della regione Toscana, si è appreso come è stato possibile gestire meglio e più malati nel territorio anche con la riduzione dei posti letto nelle strutture ospedaliere. E' incrementato il numero di cittadini che per l'emergenza si rivolge al pronto soccorso piuttosto che al medico di medicina generale, il cosiddetto medico di famiglia. Nel tempo le caratteristiche di questa professione si dovranno adeguare al profilo professionale delle esigenze dalla sanità pubblica.
Infine il presidente dell'associazione grossetana diabetici ha illustrato l'attività delle associazioni; da nessuna regola e poche tutele come era 30 anni fa le associazioni hanno contrattato con la Regione Toscana la somministrazione dei materiali indispensabili per la cura – quali siringhe, aghi, strisce diagnostiche – e con le USL si sono raggiunti diritti e tutele per non essere discriminati dalla malattia.
Nelle domande finali è stato chiesto come si può rendere più efficiente il servizio di diabetologia della pediatria di Siena: può un servizio di diabetologia avere solo un medico dedicato? Per la patologia è necessario uno staff con varie figure professionali, quali il dietista e lo psicologo. Si può promuovere il contatto dell'associazione verso i nuovi esordi per supportare i nuovi pazienti diabetici, come diabetici guida e come esperti di pratiche quotidiane. Alcuni aspetti dell'applicazione del protocollo trovano difficoltà ad essere applicati o recepiti sia nelle scuole che presso le ASL: viene chiesto il supporto dell'associazione oltre che dell'incaricato del servizio di diabetologia. In alcune situazioni particolari può essere necessaria l'assistenza domiciliare integrata gestita dalla ASL; il problema del diabete in ambito pediatrico non può gravare interamente sulle spalle dei genitori.