In Europa la situazione è stazionaria
di LEXDC SIENA
SIENA. L’ISPRA nel rapporto del 3 aprile comunica che: “I risultati delle misure di concentrazione in aria effettuati hanno evidenziato la presenza di piccole tracce di Iodio 131 e, in un campione, piccole tracce di Cesio 137. Sono state inoltre rilevate tracce di Iodio 131 nella deposizione al suolo. Le concentrazioni sono in generale accordo con quelle rilevate in altri paesi Europei. I valori riscontrati non hanno alcuna rilevanza dal punto di vista radiologico e sono tali da non costituire alcun rischio di tipo sanitario”. Questa è la situazione ufficiale ad oggi. Altrettanto comunicano diversi paesi europei, tra cui la Francia: “tracce di I-131 continuano ad essere apprezzate su prelievi di particolato atmosferico in misura non rilevante. Campioni di iodio in forma gassosa effettuate il 28 marzo hanno evidenziato una concentrazione non rilevante. E’ confermata la presenza di tracce I-131 in acqua piovana (un campione del 30 marzo ha mostrato una concentrazione di 1,27 Bq/L).
Le ultime analisi dei prelievi effettuati tra il 25 aprile e il 30 marzo non presentano alcuna concentrazione di attività riconducibile all’incidente alla centrale di Fukushima. Tracce di iodio sono state trovate su un campione di latte di mucca (0,15 Bq/L) prelevato il 28 marzo”. Ricordiamo che la soglia minima di preoccupazione sanitaria per l’uomo secondo legge è 1 millesimo di Sievert (1 mSv), appena sotto il valore del passaggio sull’Italia della nube di Chernobyl e che questo valore non è stato ancora minimamente apprezzato. Pensate che nel reattore 2 la quantità misurata di radioattività è di oltre 1000 mSv. Ma proprio oggi abbiamo notizia che le comunicazioni ufficiali possono essere alquanto lacunose e non veritiere.
Dopo aver proclamato che la cintura sanitaria sufficiente aveva un raggio di 20 km intorno alla centrale di Fukushima, il governo giapponese ha dovuto evacuare un’area di altri 10 km di raggio, quindi avrebbe esposto inutilmente gli abitanti di quei luoghi alle radiazioni nucleari per oltre 20 giorni. Vernice colorata è stata gettata insieme all’acqua nei reattori per scoprire dove sia la falla che provoca al fuoriuscita in mare di acqua contaminata, di cui non si conoscono gli effetti in atto su flora e fauna marine. A cui si deve aggiungere che la Tepco ha deciso di gettare in mare 15.000 tonnellate di acqua contaminata 100 volte il limite legale assicurando che il travaso di acqua radioattiva nell’oceano non comprometterà l’ecosistema marino e la sicurezza del pescato. Il travaso è cominciato alle ore 12 italiane del 4 aprile.
Infine, l’ultima notizia di oggi è il presidente dell’Agenzia nucleare italiana, Umberto Veronesi, che in tutti gli spot a favore del 5 per mille chiede di firmare per fare avere soldi delle nostre tasse alla sua Fondazione Oncologica. Avremmo un consiglio da dargli: perché non si attiva per creare cliniche specializzate per i giapponesi colpiti dalle radiazioni che prima o poi si manifesteranno? Dopo aver fatto le centrali atomiche nazionali, e studiato cancro e tumori, completerebbe la filiera con l’ultima macabra fatica: curarci dalla radioattività e seppellirci insieme alle scorie nucleari. Un business senza fine.