In Toscana, Arpat tranquillizza: radioattività nella nroma
SIENA. “Sono presenti a oggi ancora tracce di Iodio 131 in Italia, tanto che abbiamo dovuto aumentare in tutta Italia la nostra sensibilità delle misure per potere vedere dei livelli così bassi che possono essere più interessanti a livello di studio” così Silvia Bucci di Arpat, già sentita dal cittadinoonline nei primi giorni di emergenza del dopo-Fukushima, a proposito della situazione della radioattività trasportata dai venti, “quindi nessuna necessità di misure protettive. Però continuiamo le misurazioni dell’aria per capire come si evolve il fenomeno e prendere le misure appropriate”. Ma la stessa Arpat, in un suo bollettino dei 1 aprile (che non è un pesce) fa presente che: “Poiché i rilasci in Giappon e sono continuati tutta la settimana scorsa, è possibile che nei prossimi giorni sia ancora rilevata la presenza di I-131 in aria anche in Italia”.
Situazione della centrale nucleare di Fukushima. La frase fissa dei bollettini dell’International atomic energya agency (Iaea) è: «Complessivamente nell’impianto di Fukushima Daiichi, la situazione rimane molto grave». Altri 4 grandi camion che montano potentissime pompe per il calcestruzzo sono in arrivo alla centrale per cercare di tamponare la situazione nelle piscine di combustibile esausto dei reattori 1, 3 e 4 che si sono surriscaldati ed hanno avuto perdite di acqua, mentre si continua a immettere acqua marina nei reattori. Dopo l’ordine del governo nipponico di monitorare la situazione delle acque presenti nel sottosuolo, perchè non si riusciva a stabilire come la radioattività potesse aver colpito anche la flora e la fauna marine, la Tepco ha reso noto di aver individuato la perdita al reattore n.2 dalla quale risulta effettivamente la fuoriuscita di acqua radioattiva che si riversa poi in mare.
Sono convinti che moriranno tutti a seguito dell’esposizione alle radiazioni. Ma questa non li ferma. Continuano a svolgere il loro compito. 300 tecnici, ingegneri, soldati e vigili del fuoco< sono impegnati da settimane dentro la centrale per scongiurare una fusione: dopo essere stati esposti più volte a livelli di radioattività altamente pericolosi, sono convinti che moriranno tutti per le conseguenze, ma hanno deciso di non fermarsi. Il giornale inglese Telegraph riferisce che la mamma di uno di loro ha dichiarato: “Mio figlio e i suoi colleghi hanno discusso a lu ngo e si sono impegnati a morire, se necessario a lungo termine”.
Situazione dei prodotti alimentari. I dati delle analisi svolte nella prefettura su campioni di broccoli, cavolo, colza, spinaci e altre verdure a foglia, indicano che lo iodio-131 e/o il cesio 134 e il cesio-137 hanno superato i valori fissati dalle autorità giapponesi. Il governo giapponese ha dovuto confermare che una lettura radioattiva eccedente i valori standard provvisori è stata trovato in un campione di carne bovina nella prefettura di Fukushima.
Sono 18 i paesi che monitorano la diffusione della rodioattività generata in Giappone nell’emisfero boreale. Russia, Irlanda e Svizzera segnalano la rilevazione di piccole quantità di iodio-131 e cesio-137 nell’aria. I livelli più elevati riscontrati sono nell’ordine di un paio di millibecquerel per m3 e non sono di alcun interesse radiologico. Epa, l’agenzia statunitense, comunica che “I risultati di uno screening campione preso il 25 marzo da Spokane, nello stato di Washington, ha rilevato 0,8 pCi / L di iodio-131, che è più di 5000 volte inferiore al livello di intervento edalla US Food and Drug Administration. Questi tipi di risultati sono attesi nei prossimi giorni e sono molto al di sotto dei livelli di preoccupazione per la salute pubblica, anche per neonati e bambini. Lo iodio-131 ha una brevissima emivita di circa otto giorni, e il livello rilevato nel latte e prodotti lattiero-caseari prevede quindi di eliminare in tempi relativamente brevi”.