Unico neo; il silenzio degli amministratori colligiani, coinvolti da vicino, al progetto di una centrale per RcR
SIENA. Il seminario di RinnovAmbiente di ieri (25 marzo) verteva sull’energia prodotta da biomasse.
Luciano Carapelli si prodiga per informare e dibattere sullo sviluppo delle energie rinnovabili cercando di coinvolgere gli amministratori locali, ma proprio ieri non si sono sentiti, sul tema specifico, rappresentanti del comune di Colle Valdelsa, interessati dal progetto di centrale a biomasse più grande che si sia proposto in terra di Siena, stiamo parlando della centrale RCR da 12,8 MW.
Il seminario coinvolgeva pure gli operatori economici del settore, che potranno avere un ruolo importante per soddisfare il bisogno energetico non solo locale.
La qualità della pirolisi, che lavora a una temperatura inferiore ai 600 gradi – oltre la quale si formano le temutissime diossine – e le caratteristiche positive delle centrali a biomasse che funzionano 24 ore su 24, e quindi costituiscono trait d’union con le altre rinnovabili, solare/fotovoltaico ed eolico, che “soffrono” i capricci della natura e non sono costanti, sono state al centro del dibattito e un confronto nell’interesse dei Colligiani, sia i cittadini che i lavoratori di RCR, sarebbe stato opportuno.
Si è discusso di disponibilità di legna da ardere, di filiera corta, si sta cercando di capire quale può essere la disponibilità di materia vegetale senza rischiare la desertificazione del territorio boschivo e senza nascondere incentivi mascherati per il mondo agricolo, visto che le colture per biomasse sono ritenute responsabili in parte dell’aumento dei prezzi dei prodotti agricoli che sono la base della nostra alimentazione. In fin dei conti la Toscana ha un patrimonio importante di 1.086.000 ettari di bosco, pari al 47% del territorio contro una media nazionale del 22%, ma non deve sicuramente essere “sacrificato” sull’altare del progresso. Sono state presentate le esperienze intraprese a Montepulciano e Gallina, in prossima via di esercizio. In particolare nella città della Chiana si è realizzata una filiera cortissima, di appena 4km di raggio, che restituirà agli agricoltori anche fertilizzante naturale con qualità superiore ai fertilizzanti chimici che invadono le nostre campagne.
Nel futuro verranno “lavorati” anche i liquami degli allevamenti di bestiame presenti sul territorio poliziano, un ulteriore contributo anche allo smaltimento delle deiezioni animali.
Progetti complessi: è stato ricordato che a Gallina l’impianto è stato realizzato senza consumo ulteriore di territorio, e i camini sono dotati di filtri ceramici che trattengono il 99% dei residui partendo da una materia prima naturale come il girasole. Ora una domanda ci urge: quanti progetti di centrali a biomassa ci sono in provincia di Siena? Tra incentivi passati alle rinnovabili e, si spera, nuovi visto il declino della campagna nucleare, non vorremmo saltare dalla padella nella brace solo per soddisfare gli appetiti della speculazione sempre in cerca di nuovi affari che con le esigenze del popolo e del territorio poco o nulla hanno da spartire oltre gli intenti demagogici. Tanto la bolletta è sempre cara per una sola categoria: l’utente consumatore.