Del vero ci deve essere, se lo sanno perfino al Politecnico di Torino...
di LEXDC SIENA
COLLE VAL D’ELSA. La nuova centrale a biomasse di Colle Valdelsa sul web è già realtà, la puoi vedere, quasi toccare immersa nel verde (che quasi non esiste più in gran parte della valle dell’Elsa), mentre, ahimè, nel sito del comune di Colle non c’è verso di trovarne notizia, nemmeno scrivendo qualcosa su “cerca nel sito”, figuriamoci a “Urbanistica”. Per non parlare del sito mediatico del PIUSS, quello che definisce Colle e Poggibonsi integrate in un unico piano di sviluppo sostenibile, così privo di informazioni e probabilmente sconosciuto anche a chi si avventurasse sul sito istituzionale del comune di Colle. Eppure del vero ci deve essere, se lo sanno perfino al Politecnico di Torino!
Ma leggiamoci per curiosità il verbo del sito www.collenergia.it che a proposito è molto illuminante: “La provincia di Siena e in particolare il comune di Colle di Val d’Elsa potranno diventare un punto di riferimento per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Negli spazi adiacenti alla cristalleria RCR, in località Catarelli del comune colligiano,è infatti in programma la realizzazione di una centrale dedicata alla produzione e all’utilizzo di un bio-liquido (olio di pirolisi), un fluido termovettore derivato dal trattamento di biomasse legnose secche e pulite. La costruzione dell’impianto è promossa da RCR con l’ausilio di Industria e Innovazione, suo azionista di rilievo, tramite una società appositamente creata che è stata chiamata Coll’Energia. L’impianto è basato su una tecnologia innovativa che garantisce un basso impatto ambientale e consente di produrre più energia utilizzando meno biomassa.”
L’AD Federico Caporale ha dichiarato a Milano Finanza il 27 novembre 2010: “La prima centrale, da 13 Megawatt, sarà installata accanto alla Rcr a Colle val d’Elsa. L’abbiamo scelta sia per disponibilità di biomassa nella zona sia per monitorare tutto il processo avendo concentrato in un unico posto la pirolisi e l’utilizzo del bio liquido. Inoltre, Rcr sarà alimentata con questa energia alternativa, con un risparmio di almeno 1 milione l’anno, produrrà un cristallo totalmente verde. L’investimento è di circa 35 milioni, in project financing. Per il 2011 dovremmo avere tutte le autorizzazioni e contiamo di diventare operativi tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013”.
Che coincidenza ci possa essere tra questa realizzazione in fieri ancora sconosciuta ai colligiani con i monitoraggi dell’aria effettuati secondo il comunicato stampa n. 22 del 24 gennaio 2011 dell’Amministrazione comunale: “Nel 2010 Arpat ha effettuato controlli sull’area de La Badia, per verificare l’eventuale presenza di dati sensibili derivanti dall’attività di Rrc Cristalleria Italiana e ha esteso il controllo anche nell’anno 2011” non ci è dato sapere.
Naturalmente conoscenza e chiarezza non fanno a cazzotti per forza con lavoro e sviluppo, quindi non trinceriamoci dietro i 25 posti di lavoro promessi per non discutere e non capire come la nostra terra andrà trasformandosi e cosa si avventurerà nella nostra aria. Ci troviamo in una zona dove già è acclarato dall’Arpat un tasso di inquinamento elevato da PM10: non ne sappiamo molto di più, visto che lo studio dichiarato dall’Amministrazione Comunale, non essendo disponibile al pubblico come impone la legge 155/2010 sia all’articolo 1 che all’articolo 18, è privo di qualsiasi efficacia statistica, legale e politica. Una cosa assolutamente inutile, mediaticamente interessante per un pubblico accomodante, una preoccupazione in più per chi avesse a cuore il futuro della terra di Siena.