Grazi, intervistato da Fabrizio Camastra, fa un bilancio del suo lavoro prima, durante e dopo l'emergenza Covid-19

TORRITA DI SIENA. Intervista con il sindaco Giacomo Grazi a un anno dall’inizio del secondo mandato. “Conoscendo già la macchina- sottolinea – è stato più facile ripartire, nel nostro caso ha significato dare una continuità al lavoro svolto. I problemi all’inizio del precedente mandato sono venuti dal fatto che molte questioni erano state prese troppo di petto da subito. Il gruppo di maggioranza – aggiunge – è molto diversificato e nel complesso offre una copertura politico-tecnica migliore rispetto al precedente”. Grazi si dice preoccupato per la ripartenza economica post-Covid (durante il virus ‘nessuno è rimasto solo. Il sistema ha funzionato’) “perché il Comune non ha nelle sue corde la forza per sopperire alle mancanze economiche che hanno avuto le aziende. Con la fusione sarebbero arrivati più soldi”. Infine, dopo aver sottolineato che mai avrebbe pensato di dover annullare il ‘Palio dei somari’, annuncia che il 9 luglio ripartirà il comitato per l’elezione di Eugenio Giani a Governatore della Toscana
D.Sindaco Giacomo Grazi a un anno di mandato, del secondo mandato, che anno è stato da un punto di vista amministrativo?
R.Sicuramente la partenza di maggio Duemiladiciannove è stata molto diversa rispetto alla partenza del maggio Duemilaquattordici perché conoscendo già la macchina e conoscendo già la difficoltà, ma anche i pregi di questa macchina è stato più facile ripartire, che nel nostro caso ha significato dare una continuità al lavoro svolto e ai tanti progetti messi in cantiere.
D.Quali sono stati i limiti del primo mandato?
R.I problemi all’inizio del precedente mandato sono venuti dal fatto che molte questioni erano state prese troppo di petto da subito. Prendiamo ad esempio la questione del Senso Unico in via Mazzini, forse con cinque anni di esperienza in più avrei utilizzato più tempo per spiegare il progetto, per convincere delle ragioni. Forse facendo una serata pubblica in più saremmo stati meno impattanti sulla popolazione ammortizzando molte delle polemiche che ci sono state. Diciamo che il sindaco Grazi in cinque anni è cresciuto sia come età, ma anche amministrativamente, per l’approccio verso problemi che oggi si risolvono in maniera più elegante.
D.Quali sono le differenze immediatamente coglibili, da un punto di vista amministrativo con il precedente consiglio ?
R.Il gruppo di maggioranza, per caratteristiche intrinseche dei consiglieri è molto diversificato, nel complesso offre una copertura politico-tecnica migliore rispetto al precedente.
D.Rispetto a cinque anni fa il rapporto con le opposizioni è cambiato in qualche modo?
Esistono due tipi di opposizioni a Torrita, una che è rimasta in campagna elettorale, quella di Torrita Bene Comune che probabilmente non ha capito che l’opposizione non si fa a colpi di spot elettorali, probabilmente ciò è dovuto dal fatto che non avendo una struttura dietro di pensiero unitario, il loro unico obiettivo è denigrare l’operato della giunta.
D.Un po’ sembra soffrire il rapporto con Torrita Bene Comune.
R.Io non soffro loro, casomai sono loro che soffrono noi come amministrazione. Per quanto cerchiamo di coinvolgerli nei nostri progetti loro continuano a fare non una politica, ma un terrorismo psicologico verso la popolazione, ma sono sempre meno coloro che gli vanno dietro.
D.In consiglio avete anche la Lega, com’è il rapporto con Lorenzo Vestri?
R.Vestri rappresenta la parte politica molto più lontana da me, ciò nonostante con lui c’è si uno scontro politico su delle scelte o su dei tipi di manovra, però Vestri spesso nei suoi commenti o nelle sue affermazioni apprezza l’operato, anche se poi vota contro o si astiene sui provvedimenti. Per quanto nell’ultima variazione di bilancio, collegata al Covid, per acquisto di gel, mascherine e quant’altro per far fronte all’emergenza, ha votato favorevolmente. Nella differenziazione di ideologia politica tra la mia e la sua, Vestri ha la correttezza amministrativa di ammettere quando una cosa gli sta bene, prescindendo il posizionamento preconcetto.
D.L’esperienza amministrativa è quindi importante? Lo dico perché c’è questa utopia di un mandato, due, e stop?
R.L’esperienza è importante, io penso che se cinque anni fa mi fossi trovato a gestire il Covid, sarebbe stato un grosso problema per i cittadini perché non avrei dato ai cittadini quello che ho dato ora.
D.Il 3 giugno sarà aperta la liberà circolazione tra le regioni, l’emergenza è finita o siamo ancora in emergenza Covid?
R.Non è l’inizio della Fase 2, quindi la ripartenza intelligente avverrà quando avremo casi zero, spero tra qualche giorno, al massimo due settimane. La ripartenza economica un po’ mi preoccupa, perché il Comune non ha nelle sue corde la forza per sopperire alle mancanze economiche che hanno avuto le aziende. Con la fusione sarebbero arrivati più soldi che sarebbero potuti essere destinati alle ditte chiuse. A Torrita comunque, sotto il profilo della crisi economica, non c’è stato il piagnisteo anche perché siamo una cittadina di lavoratori dove si è sempre fatto pochi pianti. Ora con la riapertura del 18 maggio la gente è tornata a muoversi e una piccola ripresa si intravede. Anche se per tornare ai livelli di precovid probabilmente ci vorranno cinque anni, perché questa pandemia è come una guerra senza case distrutte e la crisi economica è globale.
D.Si parla di economia della fragilità per indicare un modello economico pronto a reagire nei casi di emergenza come questo che stiamo vivendo, dove si mettono nel conto eventi globali che condizionano enormemente le previsioni di crescita.
R.Indubbiamente la diversificazione economica rafforza il territorio, perché qualunque cosa possa accadere o di qua o di la qualcosa la salvi. Però è anche vero che per come siamo strutturati e per come gira il mondo, o meglio girava fino a due mesi fa, il turismo dalle nostre parti è un comparto importante perché crea indotto, genera lavoro in altri comparti. Diversificare viene automatico alla fine, come in questo periodo che ci sono imprenditori che si sono reinventati nel fare le mascherine quando fino a poco tempo fa facevano le camicie. Secondo me è la caratteristica proprio dell’italiano quella di riadattarsi alle situazioni.
D.Il Governo, le istituzioni italiane come si sono comportati in questa emergenza, in base alla sua esperienza da sindaco?
R.La vicinanza delle istituzioni l’ho avvertita molto, sia a livello di Prefetto, che di Governatore della Regione Toscana che a livello di ministero, sia esso della Salute che dell’Interno che di Presidenza del Consiglio, nei provvedimenti importanti che sono arrivati, con la previsione di procrastinare le tasse locali, la rimodulazione dei mutui.
D.Quale sarà il momento che le farà pensare che siamo tornati alla normalità? Ricordo che poco prima della pandemia lavorava sodo al grande comitato territoriale per “Giani Presidente”, la ripresa della campagna per le regionali potrebbe coincidere come momento?
R.Il comitato comprende l’Amiata e la Val d’Orcia, e la Valdichiana senese e aretina, è in linea con l’obiettivo di guardare alle peculiarità del territorio, perché le politiche di trasporto, sanitarie, sui rifiuti sono interprovinciali. Il 9 di marzo fu la prima data annullata per il comitato, speriamo che il 9 luglio possa essere una nuova ripartenza per il comitato. Sembrerebbe che la data delle elezioni regionali dovrebbe essere il 20 settembre.
D.Volendo fare un’analisi di questo primo anno di mandato, fermandoci al Covid che poi altera tutto, si può fare una sorta di resoconto?
R.Sono state messe tante cose in cantiere, fino a settembre 2019 sono stati terminati i cantieri aperti a primavera dello stesso anno. Sono state fatte piccole opere di viabilità che danno però un grande respiro alla viabilità nel suo complesso. Il cantiere di via Mazzini è iniziato il 25 maggio e entro settembre sarà terminato. Speriamo per la fiera al Piano, che dovrebbe esserci il terzo sabato di settembre. Tornando alle opere pubbliche, il mandato amministrativo in questi primi mesi è positivo, penso anche alla pubblica illuminazioni sulla quale abbiamo investito, al tempo stesso liberando risorse.
D.Torniamo alla Pandemia che l’ha vista impegnata in modo importante.
R.Inizialmente ho pensato che stavamo sopravvalutando il contagio. Mai avrei pensato di dover annullare il Palio dei Somari. Con la chiusura delle scuole il 5 marzo e poi da lunedì 9 marzo siamo entrati in Covid pienamente. La prima persona ad ammalarsi aveva 83 anni, è stata molto tempo all’ospedale di Arezzo e poi è guarita. Abbiamo avuto due branchie fondamentali di contagio, una venuta da un luogo di lavoro poliziano, la mamma asintomatica l’ha passato al figlio quindicenne che, rimasto a casa per la chiusura delle scuole, ha pensato probabilmente che era in festa e quindi è uscito di casa per incontrare i propri amici, da questo si è propagato il Covid a Torrita. Dal 12 al 15 marzo i ragazzi adolescenti sono stati troppo in giro e questo ha favorito il contagio. Infatti molti ragazzi nati nel 2005 hanno portato alle loro famiglie il Covid, poi dalle famiglie ai nonni e poi infatti sono morti i nonni.
D.Quanti casi di Covid sono stati registrati a Torrita?
R.A Torrita in tutto ci sono stati 30 casi di cui 3 decessi, il 10%.
D.Come hai vissuto la pandemia?
R.Tutte le mattine sono venuto in Comune escluso le domeniche, ho avuto contatti diretti limitati al necessario, i dipendenti comunali sono stati messi in lavoro agile ed era spettrale stare solo nell’edificio del Comune. Ciò nonostante siamo riusciti a comunicare con tutti. Ho tenuto un monitoraggio del contagio, ma anche delle questioni che quotidianamente un amministrazione comunale deve assolvere. Nessuno è rimasto solo a Torrita di Siena, il sistema delle associazioni, della Pubblica assistenza, della Misericordia e la macchina amministrativa ha funzionato.
D.Ci resta l’immagine di un controllo effettuato per le strade delle persone che erano in giro molto accurato, perché è stato importante svolgerlo in quel modo?
R.E’ stato importante per dissuadere da giratine inutili, per far capire la gravità della situazione. La categoria per assurdo più difficili da domare è stata anche quella più esposta, gli anziani, perché forse a loro arrivava meno la nostra comunicazione diretta e più che altro perché l’anziano ha abitudini difficili da dissuadere. In definitiva comunque devo dire che Torrita di Siena ha affrontato il Covid comportandosi bene.