Wall Street prosegue il recupero dal 20 di marzo con una marcia sempre più convincente cercando di coinvolgere anche gli altri mercati azionari mondiali ancora invece ben lontani dai massimi di fine febbraio.
Il Dow Jones è avanzato ieri di un punto e mezzo percentuale, lo S&P500 dell’1,7% ed il Nasdaq del 2,1%, in assenza di particolari notizie sia positive che negative.
Prosegue il recupero anche del Russell 2000 che guadagna il 3%, mentre il VIX cede otto punti percentuali chiudendo a quota 28.
La pubblicazione del rapporto dell’ultima riunione della Fed sullo stato di salute dell’economia domestica non preoccupa i mercati con lo S&P500 che ormai conta di tornare al di sopra di quota 3.000 punti, già entro la settimana corrente.
Continua il recupero dei settori più penalizzati dello S&P500 quali l’energia (+4%), i finanziari (+2%) e gli industriali (+1,8%) portando l’indice ad un rialzo del 30% rispetto ai minimi di marzo.
Non si arresta il rimbalzo del petrolio che guadagna quasi un altro cinque per cento salendo a 33,5 dollari al barile, massimo livello da metà marzo, e proseguendo la corsa anche nella mattinata asiatica fino $34,20 (+2%).
La domanda per l’emissione del primo titolo ventennale da parte del Tesoro dal 1986 è stata molto robusta. I rendimenti della scadenza biennale hanno ceduto ieri due punti base allo 0,16% e tre su quella decennale allo 0,68%.
Poche variazioni tra I metalli preziosi con l’argento (+1%) che riesce a chiudere al di sopra dei 18 dollari l’oncia, massimo dallo scorso febbraio.
Dollaro ancora debole a quota 1,098 nei confronti della moneta unica.
Fonte MarketInsight