Censurato un commento "non gradito". Se questa è la sbandierata discontinuità...
E’ incredibile, ma la censura esiste ancora, eccome.
Prendete: 1) una Banca come il Monte dei Paschi, che, tramite una pubblicazione online di cui è editrice, invita i dipendenti ad esprimere un’opinione su un certo articolo; 2) il sottoscritto che invia il suo bravo commento; 3) qualcuno (Chi?) dell’Azienda che decide, senza fiatare, di cassarlo.
La libertà di espressione, sancita dall’art. 21 della nostra Costituzione e ribadita, con riguardo al posto di lavoro, dall’art. 1 dello Statuto dei lavoratori? Leggiadra poesia…
La parola ai fatti.
Il 24 marzo c. m. leggo su “Montepaschi News” (una pubblicazione online per noi dipendenti) del 21 dello stesso mese una dichiarazione del nostro Amministratore Delegato Viola con riferimento al premio Global Awards 2014 assegnato dal quotidiano economico MF al Monte dei Paschi come miglior Banca Retail per l’anno 2013.
Pieno di entusiasmo per la possibilità offertami di interagire con l’Azienda, butto giù un commento e nella prima mattinata lo invio alla pubblicazione citata.
Passano le ore e la casella che segnala i numeri dei contributi trasmessi rimane a zero.
Chiamo una collega della Comunicazione interna e le indirizzo una e mail chiedendo come mai il mio commento non fosse stato ancora recepito. Allora mi indica un’altra collega cui rivolgermi per competenza, la quale mi assicura che leggerà il mio commento una volta finito di sbrigare il lavoro ordinario, per poi pubblicarlo senz’altro la mattina del giorno dopo.
Ieri, appena arrivato al lavoro, speranzoso apro il terminale, controllo la casella postale personale, clicco la e mail relativa a Montepaschi News, ma del mio commento nessuna traccia.
A questo punto dò per scontato che il mio apporto partecipativo non verrà pubblicato e chiedo, con una e-mail, di conoscerne i motivi.
Faccio anche una telefonata allo Staff Comunicazione interna e mi viene riferito che la mancata pubblicazione è ascrivibile al fatto che io avrei violato le norme che regolano l’accesso degli interventi dei dipendenti.
Domando in quali peccati sarei caduto e mi viene risposto di rivolgermi ad altra persona dell’ufficio.
Cosa che faccio subito con una e mail inviata a quest’ulitma a metà mattina. Poi provo tutto il giorno a chiamarla ma non riesco a trovarla e pure la mia e mail rimane inevasa.
Finalmente stamattina, dopo una mio ultimo sollecito, mi arriva il verdetto definitivo della Redazione News interna, con l’annuncio che il mio commento non è stato pubblicato “in quanto non ritenuto conforme allo spirito del forum e alle regole di pubblicazione”. Per quanto riguarda le regole sfido i colleghi Redattori ad indicarmi quale delle otto riportate io abbia violato. Quanto poi allo “spirito del forum”, annichilito come sono di fronte ad un concetto troppo alto per le mie misere capacità comprensive, non mi rimane che chiedere lumi a qualche aderente dell’associazione del Rinnovamento nello Spirito.
Mi domando il perché di questo atto autoritario e senza alcuna plausibile giustificazione nei confronti di un collega.
La nuova dirigenza del Monte ha impostato la sua immagine, la sua parola d’ordine sulla discontinuità, sulla creazione di un nuovo rapporto con i dipendenti, invitati a confrontarsi francamente con l’Azienda, ad offrire il proprio contributo di idee, di proposte e anche di critiche.
Sono stati creati nuovi canali di comunicazione interna, abbiamo potuto constatare come anche i maggiori vertici si siano mostrati aperti, disponibili a colloquiare con i dipendenti. Come dimenticare gli entusiasmanti incipit dei solerti comunicati del nostro Amministratore Delegato, che con umiltà e bonarietà si abbassa al nostro rango definendoci “Cari Colleghi?
Ma poi succede che un dipendente esprima una sua opinione e la Banca lo censuri, punto e basta.
Viene il sospetto che la propagandata interazione Dipendente-Azienda preveda un solo spartito, quello del plauso dei vertici e della condivisione incondizionata delle loro politiche del personale.
Io non ho nessuna intenzione di venire silenziato. Il Monte ritiene di negarmi la platea di Montepaschi News, che pure mi aveva messo a disposizione? Bene, allora esprimo la mia libera convinzione sul ben più prestigioso Cittadino online di Siena, che ringrazio di cuore per l’ospitalità.
Ecco allora di seguito il testo del mio commento censurato dal Monte, che consiglio di leggere con estrema cautela, tenuto conto della sua dirompente carica esplosiva:
“Credo che i dipendenti meriterebbero ben “altri riconoscimenti” per il “loro impegno ed il loro lavoro”. Ed invece stanno ancora scontando, nell’indifferenza generale, il peccato originale Antonveneta compiuto dagli ex vertici dell’Azienda (e non solo).
Faccio quindi volentieri a meno di ricevere simulazioni di buoni sentimenti travestite da attestati di stima, per cui rimando il tutto, con cordialità, al mittente”.
Marco Sbarra
Se siete ancora vivi, rallegratevi. Io, rileggendolo, mi rendo conto di averla fatta davvero grossa, per cui chiedo umilmente scusa e, col cuore contrito, provo a rimediare in stile genuflesso.
“Caro Collega Viola, sono pieno di entusiasmo e gratitudine per avermi gratificato dell’onore, immeritato, di aver contribuito, come misero dipendente, all’assegnazione di un premio così prestigioso.
Questo Suo atto di generosità e di altruismo è l’esempio più luminoso del nuovo corso instaurato dalla Banca nei rapporti con il personale. Finalmente, nel posto di lavoro, un’atmosfera arcadica ha preso il sopravvento sulla conflittualità e le presunte vessazioni o indebite ingerenze da parte dell’Azienda sono come d’incanto cessate.
Sempre a Sua disposizione e immensamente grato per l’onore concessomi, umilmente Le porgo i miei più servili saluti”.
Sta a vedere che stavolta me lo pubblicano…
Marco Sbarra