"Leggere posizioni diverse maturate all'interno di SC suscita in me il dubbio che qualcuno stia perseguendo la rottamazione altrui per riciclare se stesso"
SIENA. Coerentemente con gli impegni assunti in campagna elettorale dal Pd e dal suo segretario, a Siena come a Roma, il tema delle “nomine” è di assoluto rilievo, e ritengo inevitabile che tutte le future selezioni, – tecniche o politiche che siano, dovranno essere improntate al rispetto di procedure impeccabili sotto il profilo della trasparenza e del riconoscimento del merito. Questo garantirà che la nomina in controllate o partecipate di Enti Pubblici sia un servizio alla propria comunità e non, come qualcuno ha ritenuto e ritiene, a torto, un “carrierificio” per accedere, o mantenere, ruoli politici di vertice nella Pubblica Amministrazione.
Il problema delle nomine, dunque, non è se queste possano coinvolgere personalità da individuare dentro o fuori i partiti. Le future selezioni, infatti, dovranno tenere conto come criteri essenziali il merito e la professionalità e non l’appartenenza ad un partito. L’appartenenza politica non deve essere motivo di merito, ma neanche un elemento di penalizzazione
Leggere posizioni diverse rispetto a questo principio che vengono maturate all’interno di Siena Cambia suscita in me il dubbio che qualcuno stia perseguendo la rottamazione altrui per riciclare se stesso. Dubbio che si rafforza osservando che, la lista civica in questione, è composta da numerosi ex-dirigenti del Partito democratico, le stesse persone che fino al recente passato hanno ricevuto innumerevoli incarichi e nomine anche in partecipate e controllate del Comune, della Banca e della Fondazione Mps. Ex dirigenti che devono anche fare chiarezza sulla scelta che hanno fatto. Non è pensabile, infatti, che essi vogliano tenere i piedi su due staffe, Pd e Siena Cambia, che sono un partito e una lista civica antagonisti e, dunque, non possono confondersi con le appartenenze e le adesioni.
Ciascuna nomina, comunque, deve essere valutata nello specifico dei risultati conseguiti dalle aziende e dai rispettivi consigli di amministrazione e, soprattutto, il Consiglio comunale deve essere informato su quali sono le prossime scadenze e impegni previsti dai piani industriali di tutte le società di cui devono essere rinnovati gli organi perché sia proprio il Consiglio stesso a valutare e approvare gli indirizzi.
Le nomine fatte sulla base dei curriculum e sulla comprovata qualità delle persone, un limite al numero dei mandati o la trasparenza ai curriculum non selezionati, sono criteri che, non solo condividiamo, ma che abbiamo rimarcato pubblicamente quando, a nostro avviso, non sono stati seguiti. Una sfida alla quale non intendiamo sottrarci.
Alessandro Mugnaioli, segretario dell’Unione comunale del Pd di Siena