La lettera aperta di Rosanna Pugnalini al segretario del Pd nazionale, Matteo Renzi
Caro segretario e caro presidente,
per schiettezza premetto che non ti ho votato alle scorse primarie, ma con altrettanta franchezza posso dire di sostenerti con lealtà nella difficile sfida che ti sei imposto, e di conseguenza ci siamo imposti come PD, mettendoti alla guida del governo di questo paese in questo momento cruciale. Lo sforzo di portare a termine delle riforme da lungo tempo attese è senz’altro nella natura riformatrice del Pd, e siamo convinti che sia necessaria sbloccare il paese con coraggio e passione. Ma in politica non esistono scelte da dover sostenere a qualsiasi costo, non si può dire “o così o niente”. Ammetto che mi sconcerta il compromesso al ribasso sulla rappresentanza di genere che sta emergendo nella nuova legge elettorale.
Dopo tanti anni in cui ho attraversato le vicende politiche ed istituzionali nel mio paese, la mia esperienza personale non mi fa vedere la parità come mera occupazione numerica di posti, ma come una vera e propria battaglia di democrazia e civiltà. Il mio non è stato un percorso di genere, i ruoli che ho ricoperto, le esperienze fatte, prescindono dall’essere donna. Anzi, se guardo indietro potrei dire: ho fatto un lungo percorso nonostante fossi donna. Combattendo contro pregiudizi e contro la volontà di far scegliere ad altri, il mio destino politico e personale.
Il fatto che sia così difficile far passare nella cultura del nostro paese la parità di genere, dimostra di per sé la necessità di una forzatura, seppure a tempo, per sbloccare una situazione che non vuol cambiare, un paese che su questo punto si rivela conservatore ed immobile. Vedo un velo di ipocrisia anche nelle donne che dicono di voler essere scelte per i propri meriti. Tutto giusto in teoria, ma se poi guardiamo i numeri delle posizione di vertice la sproporzione è talmente abissale che non può farci riflettere. Siamo convinte che tutti gli uomini che siedono nei luoghi di rappresentanza abbiano raggiunto quelle posizioni per puro merito?
Siamo certi che una riforma elettorale che prevede liste bloccate e che non fa nemmeno mezzo passo in avanti sulla questione di genere sia davvero un bene per il paese? Siamo certi di far crescere la società italiana semplicemente dicendo “tranquilli, anzi, tranquille che noi nel Pd garantiremo la parità di genere”? Io penso di no, che non basti essere virtuosi al nostro interno. Se non corriamo ai ripari, ci ritroveremo di fronte all’ennesima occasione persa per la sinistra italiana di dare un segno di cambiamento alla società.
Forse ha ragione chi ha ricordato che, proprio perché più di due italiani su tre si dichiarano favorevoli e voterebbero partiti con ai vertici le donne, questo dato faccia paura. Il voto di queste ore rivela l’atavica resistenza di chi ha sempre avuto le leve del potere e teme di vedere le donne ai vertici degli incarichi politici, culturali, economici di questo paese.
Confido in un ultimo ripensamento, e che fino all’ultimo si faccia tutto ciò che è possibile per cambiare verso, qui sì per davvero, a questo pessimo segnale che stiamo per dare al paese.
Rosanna Pugnalini
Consigliere Regionale Pd