SIENA. Da Potere al Popolo Siena e Provincia riceviamo e pubblichiamo.
“Attenuata l’emergenza Covid-19 si riaccendono i motori della propaganda elettorale per le prossime regionali e il candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra Eugenio Giani decide di tornare alla carica per l’aeroporto di Ampugnano, definendolo uno scalo strategico per la Toscana meridionale, che può avere un futuro dal punto di vista industriale, turistico e infrastrutturale. Inoltre sembra avere le idee chiare anche per quanto riguarda il modello gestionale dello scalo: “si partirebbe con una società mista, per poi far gestire tutto ai privati”. Insomma la Regione metterà i soldi per far partire il progetto e far fare i profitti ai privati, senza tenere in considerazione i danni all’ambiente e alla salute dei cittadini e il fatto che i tentativi di far partire aeroporti minori in Italia sono finiti miseramente in mezzo ai debiti.
Gli esempi, i dati, ma anche semplicemente il buon senso, consentono di contestare fermamente tale posizione che rappresenta interessi speculativi disancorati dalle esigenze del nostro territorio e da un modello di sviluppo sostenibile alternativo che, ora più che mai, è necessario promuovere. Un aeroporto pensato come volano per l’economia locale e panacea dei ritardi infrastrutturali del territorio è l’emblema di un modello di sviluppo dannoso, che genera benefici economici per pochi, a fronte di impatti ambientali e sociali per la collettività non sostenibili. Impatti che andrebbero molto al di là del territorio su cui insiste la pista, paragonabili a quelli di una vasta area industriale, con cementificazione, massicce emissioni di inquinanti in atmosfera e dispersione di pericolosi liquami tossici e conseguente inquinamento delle reti idriche, della falda acquifera e distruzione di interi ecosistemi, inclusi gli agro ecosistemi, e naturalmente danni alla salute.
Il nostro territorio ha bisogno invece un indirizzo opposto: bisogna tutelarne le risorse, che sono prevalentemente di carattere ambientale, paesaggistico e culturale. La nostra provincia è ricca di aree, come quella che circonda Ampugnano, in cui l’attività umana si è mantenuta a livelli che hanno permesso la conservazione di un numero di specie e di habitat fra i più elevati d’Italia e dichiarati di interesse comunitario. Si tratta di risorse che, oltre alla fondamentale importanza per la mitigazione dell’impatto delle attività umane causa di cambiamenti climatici e di perdita della biodiversità, insieme ai beni culturali sono il vero motore dell’economia locale e la fonte primaria di ricchezza per questa terra.
Ribadiamo che i veri investimenti a lungo termine dovrebbero essere effettuati nei collegamenti ferroviari, rimasti invariati da decenni, con tratte a binario singolo e littorine a gasolio che impiegano tempi biblici per raggiungere Firenze, Chiusi o Grosseto, e in generale nella gestione integrata del territorio che consenta forme diversificate di turismo sostenibile e di produzioni agricole di qualità”.