SIENA. Spett.le Regione Toscana Alla cortese att.ne di Federica Fratoni, assessore all’ambiente e difesa del suolo
Oggetto: tutela falde termali Toscane
A seguito della mozione n° 1104 del 30/01/2018, presentata dai consiglieri Bezzini, Niccolai, Marras, Pieroni, Anselmi, Mazzeo, Nardini, Scaramelli, Giovannetti, in merito al rilancio delle città termali e alla valorizzazione del sistema termale Toscano, il sottoscritto Nicola Bettollini, Segretario Provinciale Siena del Partito Comunista richiede di effettuare un accorato studio scientifico sullo stato delle falde acquifere termali Toscane per garantire la sostenibilità sull’utilizzo delle acque termali.
A fronte degli importanti investimenti urgenti che richiediamo di effettuare e programmare in virtù della salvaguardia di un bene naturale, primario ed insostituibile, è da osservare che la cura termale è garantita dal S.S.N. nell’ambito dei servizi essenziali di assistenza ( LEA) come descritto nell’articolo 3 comma 1 del DPCM 12/01/2017.
Il capogruppo DS Paolo Cocchi, assessore alla cultura, turismo e commercio nel 2008 afferma di voler attuare una ricerca sullo stato delle falde acquifere termali di Montecatini/Monsummano da estendere a tutte le altre realtà termali regionali. Di seguito la sua dichiarazione:
“Negli ultimi anni, in Toscana, i consumi di acque termali sono aumentati, in quanto legati anche ad un uso sempre più diffuso di piscine per la balneoterapia, ma anche alla richiesta di nuovi permessi di ricerca per acque termali; ecco il motivo che sostiene tale ricerca. La sperimentazione su Montecatini/Monsummano durerà due anni e sarà poi estesa all’intera rete delle zone termali Toscane.”
Ci chiediamo, dopo la sperimentazione su Montecatini, l’indagine è stata estesa all’intera rete termale Toscana?
La legge regionale n° 38/2004 ed il successivo regolamento di attuazione adottato con dgpr 24/03/2009
n° 11/r, attribuiscono alla regione Toscana fondamentali funzioni di monitoraggio e controllo dello sfruttamento dei giacimenti acquiferi. La stessa permette, tra le altre cose, di definire per ciascun acquifero significativo un valore di abbassamento superato il quale, nel corso delle durata della concessione,
occorre procedere a ulteriori controlli, onde verificare in maniera più accurata le relazioni tra sfruttamento e ricarica del giacimento acquifero. In merito di attività termali il PAER, mette in guardia dall’eccessivo sfruttamento delle risorse idriche di falda, ammettendo che “ le attuali generazioni non possono usufruire di un integro patrimonio ambientale quale era quello a disposizione delle generazioni passate; ciò significa che in passato – e nell’attuale presente – le strategie di approvvigionamento idrico non hanno avuto la dovuta attenzione nei confronti delle generazioni future”. (Sfruttamento sostenibile dlgs 152/2006 art. 3 quater)
Visto che la scarsità delle precipitazioni sicuramente contribuisce all’aggravarsi della situazione e l’aumento del dissesto idrogeologico che permane nella regione con conseguenze anche relative alle falde acquifere, richiediamo interventi tempestivi ed efficaci da parte degli enti preposti per la risoluzione dell’emergenza.
Quindi possiamo parlare di azzardo economico quando la regione finanzia la costruzione di un nuovo stabilimento termale a Bagno Vignoni contribuendo con € 1.300.000 investendo risorse pubbliche,
senza sapere se ci sia l’acqua per tenerlo in funzione? Quando a Chianciano Terme e Montecatini Terme la situazione economica e sociale è pressoché al collasso?
A seguito della risposta della Giunta Regionale all’interrogazione scritta n°1259 del 20/11/2014 in merito a “Tutela Falde Termali in Toscana” protocollo A00GRT/18710/A.050.060 risulta che “il quadro complessivo delle concessioni appare dunque tutt’altro che roseo rispetto all’apposizione dei misuratori di falda;
il fatto è che quelle stesse norme che prevedono questo onore a carico dei gestori non riconoscono alla regione la possibilità di sanzionare chi non ottempera né di avere certezze in merito all’acquisizione dei dati raccolti dai comuni gestori (spesso gli stessi comuni non trasmettono agli uffici la documentazione di loro competenza). Fermo restando la loro utilità, è utile ribadire tuttavia che sono i misuratori di falda più sopra indicati quelli previsti e necessari per il monitoraggio regionale dello “sfruttamento dei giacimenti finalizzato alla salvaguardia del patrimonio disponibile”.
Come dichiarato dalla Giunta Regionale tramite l’Assessore Cultura, Commercio e Turismo in data 20/01/2015 avente come oggetto risposta ad interrogazione scritta n°1259 del 20/11/2014 in merito a tutela falde termali in Toscana “Spiace dover constatare come il quadro aggiornato della situazione regionale, elaborato a seguito dei solleciti inviati dagli Uffici del genio civile, evidenzi che la strumentazione è stata apposta solo in 21 concessioni sulle 62 totali (di cui 5 con modalità specifiche). Delle restanti,
per ben 21 di esse non è stato neppure possibile ottenere risposta alla richiesta fatta; 20 invece risultano certamente inadempienti”. L’art. 5 stabilisce infatti l’obbligo, pena la decadenza della concessione,
di installazione a carico del concessionario di uno strumento di misura del livello di falda su di un pozzo,
o sorgente, per ogni concessione in essere.
Alla luce di quanto sopra, riteniamo OPPORTUNO procedere ad una analisi dettagliata sullo stato delle falde sotterranee e successivamente intervenire per tutelare tale risorsa primaria atta a sostenere la stabilità socio-economica di tutte le realtà termali presenti sul territorio regionale.
Precisiamo inoltre che al riguardo del comune di Chianciano Terme la relazione geologica del Dott. Geologo Marcello Palazzi presentata nel piano strutturale del Maggio 2013, ritiene possibile per tutte le sorgenti termo-minerali che scaturiscono tra San Casciano dei Bagni e Rapolano Terme uno schema di circolazione unitario dal quale traggono origine, quindi se ne deduce che la falda è una sola. E’ indispensabile imporre ad ogni concessionario l’utilizzo dei misuratori e comunicarne i dati per comprendere l’effettivo stato della falda, perché ad oggi non ci risultano indagini sullo stato della stessa, anche da punto di vista della qualità.
In riferimento alla mozione 1104 del 30/01/2018 presentata dal PD, riteniamo altresì urgente
una politica attiva di rilancio delle cure idropiniche e fango-balneo-terapiche, vero volano socio-economico delle realtà termali regionali in special modo a Chianciano Terme e Montecatini Terme.
La cura termale è un diritto sanitario, non un mercato, e l’aspetto “benessere” non sopperisce alla difficoltà economiche e sociali che si registrano, per esempio, attualmente nelle due città di cui sopra.
Urge un forte intervento pubblico e non una “svendita” di un bene primario e fondamentale ad un soggetto privato.
Rimaniamo in attesa di un suo cortese e gradito riscontro.
Distinti saluti.
Nicola Bettollini – Partito Comunista Federazione Provinciale “P. Secchia” Siena