...sul sindaco di Siena Bruno Valentini
1. che durante la “sua” campagna elettorale lo abbiamo visto sotto e davanti agli uffici del Monte di via Cerchiaia, Viale Toselli, Piazza Amendola, distribuire dalle 7.30 del mattino sorrisi e strette di mano che promettevano cose …
2. che la sua elezione a Sindaco è stata impugnata perché formalmente illegittima ( ? ); è sub judice e potrebbe essere invalidata.
3. che è così diverso dai suoi predecessori da ritenere necessario il preventivo assenso del suo “capo corrente” (Matteo Renzi) per la nomina del presidente della Fondazione MPS.
4. che è così “considerato” dal suo capo corrente, da venire “sputtanato” pubblicamente sul palco della Festa democratica a Genova
5. che dopo un pranzo di due ore (La Stampa, Torino 31 agosto 2013: «un incontro programmato già da tempo, alcuni giorni fa: perché il futuro presidente della Fondazione va conosciuto prima di candidarlo e perché sarà interlocutore decisivo per il Comune di Siena»), è stato in grado in assoluta e necessitata autonomia, di esprimere il suo favore sulla scelta della dottoressa Mansi alla presidenza della Fondazione.
6. che garantendo “continuità” ai suoi predecessori, si è ben guardato dal rendere pubbliche, od anche solamente accessibili al Consiglio, le risultanze dell’Ispezione Ministeriale condotta sul bilancio del Comune (ilcittadinoonline.it, Siena, 13 settembre 2013).
7. che a differenza di Jorge Bergoglio (che si perita di rispondere ad un giornalista ateo sui temi della laicità e della fede) sceglie di non incontrare quei lavoratori, ai quali aveva dispensato le strette di mano ed i sorrisoni, sui temi delle esternalizzazioni/licenziamenti.
Potremmo aggiungere altro, ed altro ancora, se solamente aspettassimo un altro giorno …
Giorgio Di Crescenzio