Pellegrini chiede una legge quadro al viceministro Guerra
SIENA. I numeri sono drammatici: 127 casi di femminicidio nel 2012, già 25 nei primi cinque mesi del 2013. E tante donne maltrattate, picchiate, umiliate. Solo a Siena l’anno scorso furono 120 i casi denunciati ai centri antiviolenza della nostra provincia. Per questo, ritenendo che non ci sia più tempo da perdere, l’assessore provinciale alle pari opportunità Simonetta Pellegrini, a nome del Tavolo Interistituzionale contro la violenza alle donne riunitosi nei giorni scorsi, ha inviato una lettera aperta a Cecilia Guerra viceministro con delega alle pari opportunità. Il Tavolo ha fatto il punto sulle attività in corso localmente e ha salutato con soddisfazione la ratifica da parte del Parlamento della Convenzione di Istanbul, che riconosce la violenza sulle donne come una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione. Ma una dichiarazione di principio non può bastare. Per questo la lettera al viceministro afferma con forza che “occorre una legge quadro per la tutela delle donne, che oltre agli aspetti sanzionatori, attivi misure di prevenzione in ambito culturale, economico e sociale, e occorre anche la costruzione di un Piano Nazionale Antiviolenza adeguatamente finanziato, perché le attività di contrasto alla violenza in genere, a partire dal lavoro dei Centri Antiviolenza, necessitano di risorse economiche”.
La lettera sottolinea che la Provincia di Siena ha da tempo posto al centro della propria azione il tema della violenza di genere attivando azioni e percorsi tesi a prevenire e contrastare il fenomeno, e il Tavolo Interistituzionale, che può contare sulla rilevazione dei dati dell’Osservatorio Sociale Provinciale, ha istituito quattro gruppi di lavoro sui temi della sensibilizzazione, della rilevazione dei dati, della formazione e dei percorsi assistenziali. Di recente la Provincia ha realizzato due corsi di formazione rivolti al personale sociosanitario, alle forze dell’ordine ed al mondo dell’associazionismo, e iniziative di sensibilizzazione dedicate agli studenti delle scuole secondarie . Ultima iniziativa, in collaborazione con l’Ordine provinciale dei Medici-chirurghi e Odontoiatri e con il Tavolo interistituzionale, l’avvio di un progetto che coinvolge i medici di medicina generale, gli ospedalieri, quelli dell’emergenza-urgenza e della continuità assistenziale, le cui visite periodiche possono far emergere episodi sommersi. Per maggiori informazioni sul progetto: http://stopviolenzasiena.blogspot.it.
L’ente ha inoltre attivato da tempo convenzioni con i Centri Antiviolenza per servizi gratuiti di accoglienza, consulenza legale e psicologica, e ha promosso un protocollo per l’attivazione e la gestione integrata territoriale di percorsi di accoglienza e uscita dalla violenza, in accordo con il Comune di Siena e tutti i comuni della provincia, l’Unione dei Comuni della Valdimerse, la Comunità Montana Amiata Valdorcia, la Questura di Siena, il Comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri, l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Siena, ASL7 di Siena, l’Associazione Aurore Onlus, la Fondazione Monastero Onlus.