Lettera i di un utente alla Siena Parcheggi
Spett. Siena Parcheggi s.p.a.,
dal mese di giugno sono in possesso della vostra nuova carta sosta pay n. 12080 in sostituzione della vecchia mini pay. Al momento dell’ acquisto mi fu detto da un vostro impiegato dell’ ufficio di via S. Agata, 1, che dal 30 giugno in poi le carte minipay non avrebbero più avuto validità in quanto sostituite dalle nuove Sosta Pay che dal 1 luglio 2013 avrebbero preso il posto di quelle vecchie su tutti i parcheggi di vs. competenza. Tale notizia era stata anche ampiamente propagandata dalla stampa locale.
Nei primi giorni di luglio sono andato in banca per riavere il credito residuo e consegnare la minipay non più valida e in tale occasione l ‘impiegato di banca mi ha riferito che fino a quella data lui aveva annullato e rimborsato 50 ( cinquanta ) minipay.
Oggi 10 luglio, al parcheggio di via Diaz, vengo a scoprire che non è vero niente e che che per i parcheggi a raso vale ancora la minipay fino a che non saranno sostituiti i vecchi totem (cioè fino a vostra benevola discrezione).
Chieste maggiori delucidazioni a uno dei vostri benemeriti “ausiliari del trafico” (l’ altra era troppo impegnata a cercar di capire), dopo avermi cortesemente sparato una risata in faccia, mi ha mostrato candidamente la sua minipay dicendo: ” vede? io ce l’ ho ancora”
Naturalmente io posso anche essere un cretino che non capisce mai bene il linguaggio del “palazzo” ma sono in buona compagnia visti gli altri 50 utenti (al minimo) che hanno restituito la minipay prima di me e che come me si trovano a pagare tariffa intera per gli stessi parcheggi che usavano prima pagando la tariffa ridotta.
Si può sempre pensare a uno dei tanti disguidi ormai usuali nel nostro delizioso Comune e quindi ad un peccato veniale in buona fede. Ma anche no. Si puo anche pensare che per la Siena parcheggi e soprattutto per gli “ausiliari del traffico”, il comune cittadino, magari onesto, sia quello che è sempre stato considerato e deve rimanere: povero, paziente e bastonato.
Grazie per l’ attenzione.
Roberto Casini