Cosa c'è dietro la scomparsa di Dario Beltrante
Le storie sono raccontate anche dai numeri. Dario alle 21:50 spegne il suo telefonino, da quel momento non è più rintracciabile. Alle 00:15 parte la denuncia della scomparsa. Alle 10:00 del giorno successivo è già attiva su Facebook una pagina interamente dedicata alla scomparso Aiutateci a ritrovare Dario. Alle 18:00 dello stesso giorno la pagina tocca i 1700 like dopo solo tre giorni attualmente la pagina ne conta 2600 ed è costantemente in crescita. Già nel pomeriggio del 26 giugno la stampa locale on line ha divulgato la notizia e la sera stessa la conduttrice televisiva Federica Sciarelli dà l’annuncio della scomparsa a Chi l’ha visto? su RaiTre. Nel frattempo, a meno di 24 ore dalla sparizione di Dario, i volantini con la sua foto coprono la città di Firenze e, grazie al tam tam di internet, sbucano nelle città di Roma, Bologna, Mestre, Forlì, Lecce spargendosi su un’ampia fetta del territorio nazionale. Nel primo pomeriggio tramite la pagina Facebook arriva la prima segnalazione di Dario grazie a un volantino affisso nella stazione di Santa Maria Novella.
Dopo questa breve carrellata di numeri, torniamo ai particolari e soprattutto alle persone. Se possiamo ingiustamente definire scontata che l’iniziativa sia partita dai familiari, dagli amici e dalle persone più vicine a Dario, ciò che ha reso questa storia diversa è l’imprevedibile sostegno delle persone che non conoscono Dario. Lo straordinario intervento delle migliaia di condivisioni e la cascata di post, arrivati soprattutto nelle prime ore, sono quel particolare, quel dettaglio di cui si parlava all’inizio, che han reso questa storia straordinaria. Come altrettanto insolito è il tipo di interesse che ha generato nei confronti di un pubblico sempre più morboso e assetato di cronaca. Non si parla dunque della solita solidarietà virtuale fatta di likes ed emoticons, ma di una reale e sentita collaborazione compiuta attraverso scattante e agile mondo Facebookiano.
Marzia Carella