Lettera aperta di un aspirante musicista di professione con il clarinetto rotto
SIENA. Al Ministro per i beni e le attività culturali, On. Dario Franceschini
Onorevole Ministro,
Attraverso i social sono venuto a conoscenza di un fatto accaduto al cantante dei Ponzio Pilates. La notizia, riportata da alcuni quotidiani racconta come il cantante del gruppo sia stato fermato dai carabinieri nell’esercizio delle proprie funzioni in questo sciagurato periodo di pandemia. I militari gli hanno prima contestato l’autocertificazione che riportava “mi sono recato a Cesenatico in magazzino per recuperare gli strumenti musicali che devo utilizzare essendo un musicista” e successivamente gli hanno fatto un verbale di contravvenzione. Sul verbale veniva contestata la violazione del decreto in quanto lo spostamento avveniva in assenza di comprovate esigenze lavorative. L’articolo di Repubblica riporta anche le parole che sarebbero state dette dai militari al cantante fermato ovvero “…Questa non è una vera necessità di lavoro, in quanto il musicista lo si può fare per hobby”.
Chi le scrive, Onorevole, è un ragazzo di vent’anni, diplomato al Liceo Musicale di Siena, che studia clarinetto dall’età di 11 e che si sta preparando al test di ingresso per entrare in Conservatorio. Appare pertanto evidente come il sottoscritto, al pari dei ragazzi che troverò al test d’ingresso abbiano inanzitutto voglia di continuare a studiare e accrescere il loro rapporto con la musica per perlomeno altri 5 anni e che di conseguenza credano di poterci costruire una professione e un lavoro. Per fare questo occorre esercitarsi con lo strumento per molte ore al giorno sia per non perdere la tecnica e la manualità che per provare a migliorasi ogni giorno. In questo momento tutto questo mi è precluso poichè il mio strumento da un mese circa avrebbe bisogno di essere sistemato ed io non posso farlo.
Le persone alle quali affido solitamente il mio strumento non si trovano nel mio comune di residenza ma rispettivamente a Monteriggioni o, in alternativa, a San Giovanni Valdarno. Monteriggioni in teoria è più vicno, circa 25 km, ma occorre attraversare altri due territori comunali. Spedire lo strumento potrebbe essere l’aternativa ma, se nonostante tutto, andasse perduto io non avrei più uno strumento con il quale esercitarmi tantomeno ne potrei acquistare uno nuovo, visto che i rivenditori hanno le serrande abbassate per decreto. In attesa di poter sistemare lo strumento mi sto dedicando alle altre materie e mi esercito per l’esame di pianoforte. Tuttavia si renderà conto che la mia situazione non si può riasolvere con delle lezioni a distanza come accade per altri percorsi di studio.
Vede Onorevole, il fatto occorso al frontman dei Ponzio Pilates mi ha portato a porre dei quesiti: se da una parte esistono moltissimi conservatori statali, dall’altra come è possibile che funzionari di Stato considerino la musica come un hobby? Come mai il Governo sta provando a studiare piani per permettere a molte attività di poter ripartire ma non ho sentito parlare di un piano a tutela della musica, dello spettacolo nelle sue più variegate sfaccettature, compresi teatro e cinema? E venendo al mio piccolo, Onorevole, quando potrò percorrere i chilometri necessari, tutelato da un’autocertificazione che mi permetta di far sistemare il mio clarinetto? Quando mi verrà permesso di riprendere gli studi sui vari brani oggetto d’esame riesercitando sia la mia manualità che la respirazione?
La ringrazio per il tempo che utilizzerà per leggere questa mia lettera.
Andrea Curini